22 Maggio 2020

A 10 anni dal Triplete: 20 foto per raccontare la leggenda dell’Inter di Mourinho

Ripercorriamola la magica stagione 2010/2020 con le 20 foto che rappresentano la cavalcata nerazzurra verso Madrid e verso la realizzazione del Triplete

DALLO SCAMBIO IBRA-ETO O’ AL GOL DI SAMUEL AL SIENA 

Il Triplete conquistato nella stagione 2009/2010 ha vissuto il suo atto finale nella straordinaria notte del 22 maggio 2010, quando Javier Zanetti ha alzato al cielo di Madrid la Champions League. La storia di quella straordinaria Inter, però, è partita da lontano, vale a dire dal luglio 2009, quando Massimo Moratti e Joan Laporta concludono un’operazione di mercato che segna la storia della Beneamata. Da settimane, infatti, Zlatan Ibrahimovic ed il suo procuratore Mino Raiola mostrano dei mal di pancia (poi divenuti celebri), con l’ipotesi Barcellona che di giorno in giorno si fa sempre più concreta. L’attaccante svedese, infatti, decide di concludere la sua esperienza a Milano, scegliendo proprio il Barça per coronare il sogno di alzare al cielo la Champions League. A luglio, dunque, i discorsi tra club entrano nel vivo ed Ibra diventa un nuovo calciatore del Barcellona per 46 milioni di euro più il cartellino di Samuel Eto’o. In realtà, oltre al Re Leone, nella trattativa sarebbe dovuto rientrare Alexander Hleb, con il calciatore bielorusso che era stato individuato da Mourinho come il fantasista perfetto da schierare nel suo undici titolare. Dopo alcuni giorni di tira e molla,  però, arriva il “gran rifiuto” di Hleb che preferisce trasferirsi allo Stoccarda, rispondendo con un secco no alle avance dei nerazzurri. Alla fine si tratta di una fortuna per l’Inter perché proprio grazie a quel rifiuto, i nerazzurri decidono di virare su Sneijder che diventa poi uno dei cardini dell’Inter del Triplete. Un successo che si concretizza il 22 maggio 2010, ma che inizia a determinarsi dopo la stretta di mano tra Moratti e Laporta che sancisce la miglior operazione della storia del calciomercato nerazzurro.

IL POKER AL MILAN DI LEONARDO

Dopo la sconfitta in Supercoppa italiana contro la Lazio ed il pareggio casalingo con il neopromosso Bari, l’Inter di Mourinho è chiamata ad un primo esame di maturità: ad attendere i futuri eroi del Triplete, infatti, c’è il Milan di Leonardo, in un derby agostano che ha rappresentato il primo vero squillo da “grande” di quella Inter. La sfida termina con un netto 4-0 per la Beneamata in una serata perfetta, nella quale resta scolpito nella memoria di ogni tifoso interista il gol del vantaggio nerazzurro realizzato da Thiago Motta: un’azione stupenda che somiglia ad una sorta di biglietto da visita di quella Inter, recapitato a tutte le squadre del campionato italiano e non solo. Un presagio su quello che sarebbe poi diventata quella stagione: un trionfo di proporzioni bibliche.
Il 29 agosto 2009, dunque, è una data da ricordare, con una speciale ciliegina sulla torta: l’esordio in maglia nerazzurra di Wesley Sneijder, sbarcato a Milano poche ore prima e gettato subito nella mischia da José Mourinho. Una scelta per certi versi azzardata, ma che ha dato i frutti sperati, con il folletto di Utrecht che proprio quella sera ha iniziato a conquistare gli scroscianti applausi e i cuori dei tifosi interisti.

IL GOL DI SNEIJDER A KIEV

Il gol di Wesley Sneijder a Kiev rappresenta senza dubbio lo Sliding Doors di quella Champions League e, probabilmente, di quella stagione per l’Inter. Una serata pazza, con un concentrato di emozioni che ben indicano cosa significa essere tifosi della Beneamata: a 6 minuti dal termine di quella partita, infatti, Milito e compagni si trovavano con un piede e mezzo fuori dalla Champions League, andando a grandi passi verso una cocente eliminazione. Il risultato, infatti, è fermo sull’1-0 per i padroni di casa, con il gol messo a segno dall’ex rossonero Andriy Shevchenko, vera bestia nera nella storia nerazzurra. Quando però la situazione sembra irrecuperabile, Thiago Motta pesca con un passaggio filtrante il Principe che di destro insacca il pallone e ristabilisce la parità. Per l’Inter, però, quell’1-1 rischia di non bastare: serve la vittoria ed i 3 punti puntualmente arrivano. All’89’, infatti, al termine di un’azione rocambolesca, Sneijder si avventa sul pallone vagante e sigla il gol del definitivo 2-1: la corsa di Mourinho, letteralmente impazzito di gioia dopo il gol di Wes, rappresenta idealmente quella di milioni di tifosi nerazzurri che in quel momento scacciano i fantasmi di una nuova eliminazione e possono continuare ad inseguire il sogno chiamato Champions League.

IL POKERISSIMO A MARASSI E L’EUROGOL DEL DRAGO

Vittoria rotonda, spettacolo e un gol da cineteca: questo è stato il menù della trasferta al Marassi di Genova che l’Inter di Mourinho ha affrontato il 17 ottobre 2009. In occasione della sfida contro la squadra allenata da Gian Piero Gasperini, lo Special One deve fare a meno della coppia d’attacco Eto’o-Milito e decide di affidarsi al solo Balotelli, alle cui spalle agiscono Sneijder e Stankonvic. Le assenze nel reparto offensivo, però, non frenano la squadra nerazzurra che vince con un perentorio 0-5, mandando un segnale chiaro a tutto il campionato: ad aprire le danze ci pensa Cambiasso, mentre il raddoppio è siglato da Balotelli. Il gol che tutti i tifosi della Beneamata ricorderanno per sempre, però, è quello siglato al 48′ del primo tempo da Dejan Stankovic: quando il portiere dei rossobù Amelia si rende protagonista di un rinvio piuttosto corto, infatti, il pallone arriva al Drago che, senza alcuna esitazione, lascia partire un destro al volo da distanza siderale e sigla un gol straordinario, portando l’Inter sullo 0-3 prima dell’intervallo. Nel secondo tempo, poi, spazio alle reti di Vieira – che a gennaio lascerà Milano – e Maicon che fissano il punteggio sul definitivo 0-5.

IL GOL DI SAMUEL ALL’ULTIMO RESPIRO

Nella stagione 2009/2010 sono state molte le partita da ricordare, ma Inter-Siena del 9 gennaio merita di certo un posto speciale nel cuore di tutti i tifosi della Beneamata. Un match assolutamente incredibile, vissuto al cardiopalma in una vera e propria altalena di emozioni. A passare in vantaggio al 18′ sono gli ospiti con Maccarone che trafigge Julio Cesar, portando il Siena sul momentaneo 0-1. La reazione dell’Inter, però, non tarda ad arrivare e in poco più di 10′ la squadra allenata da Mourinho realizza il sorpasso con il gol di Milito e la bellissima punizione disegnata dal destro magico di Wasley Sneijder. Neanche il tempo di ammirare il replay della prodezza del folletto di Utrecht e la squadra toscana trova il pareggio con Ekdal. Nel secondo tempo, poi, un’Inter incerottata e con tante assenze fatica a trovare il bandolo della matassa ed il Siena che ne approfitta, trovando al 65′ il gol del clamoroso vantaggio con Maccarone.

La partita a quel punto si mette in salita per Milito e compagni, con Mourinho che – dopo aver inserito Arnautovic ad inizio secondo tempo – decide di lanciare nella mischia anche il giovanissimo Stefanovic. Nonostante i tentativi dello Special One di cambiare lo spartito del match, gli attacchi disperati della Beneamata non sembrano sortire gli effetti sperati e lo spettro di un incredibile k.o. inizia ad aleggiare su San Siro. All’88’, però, Sneijder realizza il gol del 3-3 con un bolide su punizione e il Meazza ribolle, incitando i nerazzurri a cercare il gol della vittoria. Tre punti che alla fine arrivano al 94′, quando Walter Samuel – diventato attaccante aggiunto nel rush finale del match – sul filo del fuorigioco insacca di sinistro il gol del definitivo 4-3, facendo esplodere di gioia tutti i sostenitori della Beneamata. Una partita pazza per una pazza notte da Inter.