A 10 anni dal Triplete: 20 foto per raccontare la leggenda dell’Inter di Mourinho
Ripercorriamola la magica stagione 2010/2020 con le 20 foto che rappresentano la cavalcata nerazzurra verso Madrid e verso la realizzazione del TripleteDALLA PRODEZZA DI MAICON ALLA NOTTE DEL CAMP NOU
L’Inter continua ad avanzare in Champions League, ma perde di vista il campionato, dove la Roma riesce nel clamoroso sorpasso e si porta al primo posto in classifica. Per la squadra di Mourinho, dunque, non ci sono più margini di errore ed il 16 aprile a San Siro si presenta la Juventus di Alberto Zaccheroni: i valori in campo sono molto diversi, ma i bianconeri – pur essendo nettamente inferiori – giocano con grande determinazione, perseguendo l’unico obiettivo di fare uno sgambetto all’Inter, tagliandola quasi definitivamente fuori dalla corsa al titolo. Con il passare dei minuti l’Inter prende sempre più campo e inizia a creare le prime occasioni da gol: al 37′, poi, Sissoko viene espulso per doppia ammonizione e da quel momento la strada per l’Inter sembra mettersi in discesa.
In realtà, però, nonostante i tanti tentativi della Beneamata di sbloccare il match, il fortino bianconero riesce a reggere. O meglio, regge fino alla mezz’ora della ripresa, quando sugli sviluppi di un calcio da fermo il pallone arriva al limite dell’area a Maicon che lo stoppa, salta Amauri con un sombrero, e fa partire un destro al volo che non lascia scampo a Buffon e fa letteralmente esplodere di gioia San Siro. Nel finale, poi, ci pensa Samuel Eto’o a chiudere la partita, realizzando il gol del 2-0. L’Inter, dunque, riesce a vincere e lo fa grazie ad una straordinaria prodezza di Maicon che sblocca un match che si stava complicando oltremodo per gli uomini di Mourinho.
INTER SHOW CONTRO IL BARCELLONA E L’URLO DI LUCIO
Nella fantastica cavalcata dell’Inter verso il Triplete sono molti i momenti che restano scolpiti nella memoria dei tifosi nerazzurri: tra questi, un posto di primo piano non può non averlo la sfida tra Inter e Barcellona, andata delle semifinali di Champions League. Dopo aver eliminato il CSKA Mosca ai quarti di finale, infatti, l’Inter di Mourinho si trova ad affrontare la squadra più forte del mondo che in quel momento può contare su Leo Messi, ossia il calciatore più forte del panorama calcistico. Sulla carta, dunque, sembra una sfida impossibile per l’Inter che, però, riesce a vivere una notte da sogno, riprendendosi una rivincita nei confronti dello stesso Zlatan Ibrahimovic, trasferitosi in estate al Barcellona. Quella sera il match inizia nel peggior modo possibile per la Beneamata, colpita al 19′ da Pedro che porta il vantaggio il Barcellona. La reazione dell’Inter non si fa attendere e al 30′ Sneijder, perfettamente imbeccato da Milito, batte di destro Victor Valdes, pareggiando i conti a San Siro.
Il secondo tempo si apre con la squadra nerazzurra che dopo soli 3′ dall’inizio della ripresa si rende protagonista di un contropiede semplicemente perfetto: Pandev parte palla al piede e serve Milito, con il Principe che da vero e proprio registra offensivo serve un perfetto assist all’accorrente Maicon: il brasiliano controlla il pallone e batte Victor Valdes in uscita, facendo esplodere di gioia San Siro. L’apoteosi nerazzurra, però, si concretizza al 61′ quando la pressione alta portata dalla squadra di Mourinho permette a Thiago Motta di recuperare un pallone in fase di transizione: l’ex blaugrana serve Samuel Eto’o che fa partire un cross sul quale si catapulta Sneijder. Il folletto di Utrecht schiaccia il pallone a terra e serve Milito che di testa non può sbagliare, 3-1 per l’Inter e Barcellona alle corde. Nel finale, poi, la squadra di Guardiola prova con tutte le forze a trovare quel gol che le darebbe maggiori chance di recupero nel match di ritorno e proprio in uno dei tanti attacchi blaugrana si realizza il momento più rappresentativo di quella notte leggendaria. Siamo nel rush finale del match ed il pallone arriva a Piqué, schierato da Guardiola in attacco in quei minuti: il difensore spagnolo riesce a saltare Julio Cesar e a colpire verso la porta nerazzurra. Gol del 3-2? Assolutamente no perché ci pensa Lucio a salvare sulla linea, lasciandosi andare ad una esultanza liberatoria che ben rappresenta la voglia di vincere di quella Inter. Il match, dunque, si conclude 3-1, con la Beneamata che sarà poi chiamata a superare la prova Camp Nou prima di volare a Madrid e giocarsi la tanto agognata finale.
PAZZINI RICONSEGNA LE CHIAVI DELLO SCUDETTO ALL’INTER
L’Inter si trova alla vigilia della sfida del Camp Nou contro il Barcellona e per questo è costretta ad anticipare al sabato il match casalingo contro l’Atalanta, vinto con il punteggio di 3-1. Quella sfida spesso e volentieri viene dimenticata quando si tratta della stagione del Triplete, ma a conti fatti i tre punti conquistati contro la squadra bergamasca sono stati quelli che hanno permesso a Milito e compagni di realizzare il sorpasso decisivo ai danni della Roma.
A proposito della squadra giallorossa, la sfida che tutti i tifosi nerazzurri ricordano di quella famosa 34esima giornata di campionato è quella che si è disputata domenica 25 aprile allo stadio Olimpico tra Roma e Sampdoria: in caso di vittoria, infatti, Totti e compagni avrebbero mantenuto il primato in classifica e, complice un calendario benevolo nelle ultime giornate, si sarebbero laureati con ogni probabilità campioni d’Italia. Nel corso del primo tempo i padroni di casa passano in vantaggio proprio con il loro Capitano ed hanno tantissime occasioni per raddoppiare e mettere in ghiaccio il match. Il gol del 2-0, però, non arriva e si va al riposo sull’1-0 per la Roma. Nella ripresa la partita cambia e la Sampdoria – che al termine della stagione si qualificherà per i preliminari di Champions League – ribalta il risultato grazie ad una doppietta messa a segno da Giampaolo Pazzini che sancisce la vittoria della squadra blucerchiata. La classifica, dunque, cambia: con il k.o. della Roma, l’Inter torna in testa alla classifica e ci resta fino al termine della stagione.
GLI EROI DEL CAMP NOU E LA CORSA DI MOU SOTTO GLI IDRANTI
Dopo la vittoria per 3-1 conquistata tra le mura amiche, l’Inter è chiamata alla prova più complicata dell’intera stagione: ossia presentarsi al Camp Nou contro il Barcellona, con l’obiettivo di resistere e conquistare la finale di Madrid. La serata non parte bene per la squadra di Mourinho che nel riscaldamento perde per infortunio Goran Pandev: lo Special One, però, non ha alcuna intenzione di modificare il suo 4-2-3-1 e decide di schierare Chivu al posto del macedone. Lo spartito della sfida è di quelli facilmente pronosticabili alla vigilia: il Barcellona che tiene costantemente il pallino del gioco e l’Inter che prova a difendersi con ordine, limitando le sortite di Messi. Il piano procede senza troppi rischi fino al 28′, quando il match vive una svolta: nel tentativo di divincolarsi dal pressing di Sergi Busquets, Thiago Motta tocca con la mano il volto del centrocampista spagnolo che si lascia andare a terra come se fosse stato colpito da un cazzotto: l’arbitro del match, il signor Frank De Bleeckere, viene tratto in inganno dalla simulazione di Busquets e mostra ad un incredulo Thiago Motta il secondo cartellino giallo della serata (la prima ammonizione l’aveva ricevuta al 10′ del primo tempo). Il calciatore italo-brasiliano, dunque, viene espulso e l’Inter si ritrova in 10 uomini, con più di un’ora di match da giocare.
A quel punto sembra impossibile condurre in porto un risultato che consenta di centrare la qualificazione, ma la parola “impossibile” non esiste nel vocabolario dell’Inter 2009/2010. Gli uomini di Mourinho, dunque, serrano ulteriormente i ranghi e rinunciano totalmente alla fase offensiva. Il Barcellona continua a spingere e nel corso del primo tempo va vicinissimo al vantaggio con una stupenda conclusione di Leo Messi che impegna severamente Julio Cesar e lo costringe a realizzare un vero e proprio miracolo. Nella ripresa la pressione del Barcellona diventa ancora più veemente e la partita si trasforma in un vero e proprio assedio, fino a quando i blaugrana trovano il vantaggio con Piqué all’81. Gli ultimi minuti della sfida vengono vissuti con il fiato sospeso da ogni sostenitore della Beneamata, con il Barcellona che realizza anche il gol del 2-0 con Bojan, prontamente annullato da De Bleeckere per fallo di mano di Yayà Touré. Alla fine il triplice fischio tanto sognato arriva e l’Inter conquista la qualificazione alla finale di Madrid. È proprio a quel punto che va in scena l’immagine più rappresentativa di quella notte: ossia la liberatoria corsa di Mou al fischio finale per festeggiare una notte epica, sotto l’acqua degli idranti aperti dal Barcellona. Una notte indimenticabile, regalata ai tifosi interisti da quelli che saranno sempre ricordati come “Gli eroi del Camp Nou“.