Domani sera a Roma l’Italia di Roberto Mancini inizierà la sua avventura all’Europeo itinerante 2021, scendendo in campo contro la Turchia. Gli Azzurri possono sicuramente dire la loro nella competizione, forti dei bei risultati convincenti degli scorsi mesi sotto la gestione del Mancio. Tornare a vincere l’Europeo dopo 53 anni dall’ultima volta regalerebbe alla nazione intera un sogno covato da tanto. E proprio oggi, alla vigilia dell’esordio azzurro, cade la ricorrenza di quell’unico trofeo continentale alzato il 10 giugno 1968.
Trofeo che fu il terzino nerazzurro e capitano della nazionale Giacinto Facchetti a sollevare nella notte di Roma, proprio nello stadio Olimpico dove si giocherà domani. L’Italia festeggiò dopo aver superato in finale la Jugolslavia per 2-0 nel match di ripetizione dopo l’1-1 di due giorni prima, l’8 giugno. L'”andata” vide il gol di Džajić nel primo tempo alla quale replicò Domenighini a 10′ dalla fine. Dato che all’epoca non c’erano ancora i calci di rigore, la gara si dovette ripetere. E al “ritorno”, l’Italia dominò segnando due reti grazie a Riva e Anastasi e laureandosi per la prima volta campione d’Europa.
Piccola menzione obbligatoria al metodo di accesso alla finale. In semifinale gli azzurri devono sfidare l’Unione Sovietica che ha vinto il titolo nel 1960 e ha perso in finale nel 1964. La gara finisce 0-0, e per questo l’arbitro tedesco Tschenscher convoca i capitani delle due squadre negli spogliatoi per il lancio della monetina da cento lire per decretare la finalista. E al ritorno in campo sarà Facchetti ad esultare.
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