È il 16 aprile 2010, e poche settimane dopo l’Inter di Josè Mourinho arricchirà la bacheca con tre trofei uno dietro l’altro, entrando di diritto nel gotha delle migliori squadre di sempre. A San Siro è una serata mite, primaverile, ma sugli spalti il clima è già infuocato. È la sera del Derby d’Italia, di Inter-Juventus, una partita che non è (e non sarà mai) come tutte le altre. I nerazzurri cercano una vittoria per ritornare in vetta alla classifica aspettando la Roma, la Juve vuole rimanere in scia per un posto in Champions League.
I bianconeri partono subito forte, dominando nei primi dieci minuti, ma l’Inter non ci sta e scatena l’offensiva con Thiago Motta, Eto’o, Milito e Sneijder. Non mancano le occasioni ma le reti restano inviolate. Al 37′ il primo episodio che deciderà il match: espulso Sissoko per doppia ammonizione e Juve in dieci. Il primo tempo si conclude comunque sullo 0-0. Ad inizio ripresa l’Inter aumenta la pressione e la gara diventa sempre più combattuta. Bisogna però aspettare i 30′ per il primo gol del match: Maicon raccoglie un pallone dal limite dell’area di rigore, fa tre palleggi e fa partire un destro che batte Buffon. Al 35′ i nerazzurri sfiorano poi il raddoppio con Balotelli, che su punizione colpisce l’incrocio dei pali. Nel recupero, al 47′, arriva però la seconda rete interista, con Eto’o, servito da Muntari dalla sinistra.
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