Nella centenaria storia dell’Inter un posto speciale lo merita Armando Picchi: il Capitano della “Grande Inter” allenata da Helenio Herrera. Picchi nasce a Livorno il 20 giugno del 1935 e arriva all’Inter quando la squadra nerazzurra è ancora lontana dall’essere quella corazzata inespugnabile che si imporrà negli anni successivi: i primi due anni vissuti con la maglia della Beneamata sono di “apprendistato”, ma Picchi inizia subito a far intravedere quelle qualità tecniche e di enorme carisma che lo trasformeranno nel futuro Capitano. Herrera riconosce in Picchi una sorta di “allenatore in campo” che riesce a guidare i compagni, dà loro indicazioni e li incita: per questo motivo, dunque, il Mago decide di trasformarlo da terzino a libero, ossia nell’ultimo baluardo davanti alla difesa.
Quando Bolchi lascia l’Inter, la fascia di Capitano passa sul braccio di Picchi che nel giro di pochi anni diventerà IL Capitano. Con Picchi nel ruolo di libero i nerazzurri conquistano scudetti e vincono per due volte la Coppa dei Campioni e la Coppa Intercontinentale. La favola, però, si interrompe nel 1967, quando l’Inter nel giro di pochi giorni perde lo scudetto e la Coppa dei Campioni a Lisbona: il Capitano litiga con Herrera ed il Mago lancia un out-out: o va via Picchi o vado via io. A quel punto il libero della Grande Inter capisce che la sua storia in nerazzurro è terminata e lascia dopo 257 partite indimenticabili con la maglia della Beneamata, chiudendo poi la carriera nel 1969 nella sua Livorno. La sua storia con la Nazionale italiana, invece, è piuttosto tormentata: tra infortuni e idee diverse dei Commissari tecnici, Picchi colleziona solo 12 presenze con gli Azzurri.
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