Oggi l’Inter può festeggiare uno scudetto aspettato undici lunghi anni in cui è davvero accaduto di tutto. Nonostante questa stagione la squadra di Antonio Conte abbia letteralmente sbriciolato il campionato dominandolo, non sono poi così lontani i tempi in cui anche solo la qualificazione in Champions League bisognava sudarsela fino all’ultima giornata. Con Luciano Spalletti in panchina questo è successo per ben due stagioni di fila, la 2017/18 e la 2018/19. Nel primo caso l’Inter vinse a Roma contro la Lazio per 2-3 completando una meravigliosa rimonta, nel secondo i nerazzurri batterono l’Empoli a San Siro: era il 26 maggio 2019. Quel giorno l’Inter si giocò l’accesso al torneo più prestigioso d’Europa assieme al Milan, che alla fine terminò il campionato a solo un punto di distanza dal quarto posto. I toscani invece speravano almeno in un pareggio per restare in Serie A a discapito del Genoa.
L’Inter spinge forte sull’acceleratore sin dall’inizio di gara. Diverse le occasioni create con Icardi, Politano, Nainggolan e Perisic. Alla metà del primo tempo esce anche l’Empoli che prova a impensierire Handanovic con Traore. All’intervallo però è 0-0. Nel secondo tempo succede letteralmente di tutto. Spalletti getta nella mischia Keita, che al 51esimo sblocca il match: riceve palla sulla trequarti, sfrutta il movimento perfetto di Icardi e scarica un violento destro dal limite che si insacca nell’angolino basso. Sbloccato il match, l’Inter continua ad attaccare: al 60′, dopo un lungo consulto col VAR, il direttore di gara decreta un calcio di rigore per i nerazzurri per un intervento in ritardo di Dragowski su Icardi dentro l’area empolese. Lo stesso Icardi si presenta dal dischetto ma si fa ipnotizzare dal portiere avversario e concludendo nel peggiore dei modi la sua esperienza in nerazzurro. L’Empoli comincia a farsi vedere e a macinare occasioni. Al 76esimo è 1-1: il neoentrato Ucan sfonda a destra e mette al centro un perfetto pallone rasoterra che Traore deve solo appoggiare dentro la porta.
San Siro si spegne, anche perché da Ferrara arrivano brutte notizie: il Milan vince per 2-3 contro i padroni di casa della Spal e sarebbe momentaneamente qualificata. Al 81esimo però l’Inter ruggisce: Vecino, dopo aver tagliato in due la difesa empolese, colpisce il palo, sul pallone arriva Nainggolan che insacca a porta vuota. Gli ultimi minuti sono una montagna russa di emozioni: all’89esimo D’Ambrosio salva sulla linea un gol già fatto, due minuti dopo è Handanovic a chiudere lo specchio della porta in maniera disperata su Ucan. Al 95esimo Brozovic sfrutta un calcio d’angolo per l’Empoli dove era salito anche Dragowski per segnare da centrocampo, ma l’arbitro annulla tutto per trattenuta di Keita sul portiere ed espelle l’attaccante nerazzurro. Alla fine arriva il triplice fischio. L’Inter è qualificata alla Champions League, Luciano Spalletti e Mauro Icardi salutano per l’ultima volta San Siro pronti a fare spazio ad Antonio Conte e Romelu Lukaku.
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