Goran Pandev e Inter, due destini da sempre incrociati e che, dopo essersi persi, si sono ritrovati nel modo più bello possibile. Il macedone infatti, agli albori della sua carriera, militava nella squadra della sua città, il Belasica, ed è proprio li che si mise in mostra stimolando l’interesse dei nerazzurri. L’Inter infatti vide in lui fin da subito un talento da tenere sott’occhio e allora decise di portarlo a Milano aggregandolo alla primavera; purtroppo per un motivo o per l’altro il salto in prima squadra non avvenne mai, e il ragazzo si vide protagonista di vari prestiti in giro per l’Italia, facendosi le ossa in divisioni minori con la maglia dell’Ancona e dello Spezia. Dopo queste due esperienze fu un altro club di Serie A a credere in Pandev, investendo la somma di 4 milioni di euro per acquisire il suo cartellino: questo club fu la Lazio, maglia con cui Goran ha collezionato il maggior numero di presenze e anche di reti messe a segno. Quella con la maglia biancoceleste fu sicuramente l’esperienza più importante a livello temporale; ben 6 le stagioni passate nella capitale, condite anche dalla vittoria di una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana. Dopo alcuni forti diverbi col presidente Lotito che lo hanno portato a intraprendere vie legali, Pandev riuscì a rescindere il suo contratto con la Lazio, e nel gennaio del 2010 approdò nuovamente in nerazzurro, facendo ritorno in quella Milano che lo aveva accolto da ragazzino.
Da questo momento in poi è storia: Pandev resterà in maglia nerazzurra solamente per una stagione e mezza in cui però si rese protagonista nella corazzata che dominò in lungo e in largo in Italia, in Europa e nel mondo. Al termine della stagione infatti Pandev e l’Inter porteranno a casa Coppa Italia, Campionato e Champions League alla quale si aggiungeranno anche Supercoppa Italiana e Mondiale per Club nella stagione successiva; una squadra infermabile che nel macedone trovò un gregario di qualità altissima sempre pronto al sacrificio per il bene della squadra e di una intelligenza calcistica superiore. Nonostante la sua breve esperienza, infatti, il macedone resterà per sempre nei cuori dei tifosi nerazzurri. Indimenticabili in particolare due dei suoi gol in maglia Inter: il primo nel famoso derby vinto dal biscione in 9 contro 11, con una pennellata su punizione che lasciò di stucco Dida siglando il definitivo 2-0, ma ancora di più il secondo, definito dal giocatore stesso gol più importante della sua carriera; ritorno degli ottavi di finale di Champions contro il Bayern Monaco, ancora assetato di vendetta per la finale persa l’anno prima, in cui allo scadere di una partita a dir poco folle bucò la porta tedesca per il 3-2 che concesse ai nerazzurri l’accesso ai quarti. Auguri ancora per il 37esimo compleanno di uno degli ultimi superstiti della stagione magica che portò l’Inter sul tetto del mondo.
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