Il protagonista dell’edizione odierna della rubrica Accadde Oggi è l’ex terzino interista Fabio Grosso, passato dal Palermo all’Inter proprio nell’estate del 2006, probabilmente la più bella della sua vita, sicuramente la più prolifica della sua carriera.
In quei giorni a cavallo tra Giugno e Luglio, infatti, il terzino azzurro si tolse la più grande soddisfazione a cui può mai ambire un calciatore, ovvero alzare la Coppa del Mondo con la maglia della nazionale, recitando, tra l’altro, la parte del protagonista principale, del cavaliere delle fiabe, l’uomo del destino che si fa trovare pronto al posto giusto e al momento giusto.
Per posto giusto si intende una mattonella precisa dell’area di rigore del Westfalenstadion di Dortmund, per momento giusto il minuto numero 119 della semifinale mondiale tra Italia e Germania; con un sinistro a giro sul secondo palo, colpendo la sfera di prima intenzione, il nuovo calciatore dell’Inter sblocca una sfida rimasta sullo 0-0 nonostante le diverse sortite offensive delle due compagini, e che, per la stanchezza e per il numero di legni colpiti, sembrava essere destinata a risolversi ai calci di rigore.
A farne le spese i padroni di casa, guidati in panchina proprio da una vecchia conoscenza del calcio interista, ovvero quel Jurgen Klinsmann che, a inizio anni ’90, aveva composto con Brehme e Matthaus il celebre trio tedesco dell’Inter del Trap. Una Germania solida e anche a tratti innovativa, ma che si arrende agli azzurri e subisce anche il raddoppio firmato da Del Piero.
L’urlo di Grosso, quasi una citazione a quello di dell’82, anche quello messo in scena in una sfida mondiale contro la Germania, passa alla storia come il simbolo di quel torneo, ma anche di un intero decennio in cui la nazionale italiana non riesce a bissare simili soddisfazioni, ma che resta scolpito nell’immaginario collettivo di un’intera nazione, così come la celebrazione del telecronista Fabio Caressa “Si va a Berlino, Beppe!”.
Beppe Bergomi ovviamente, un altro terzino che, come Grosso, ha battuto in carriera la Germania e si è laureato Campione del Mondo.
Ma questa è un’altra storia.
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