L’esordio con gol, Giampaolo Pazzini, è una cosa che ha sempre avuto dentro: non importa, ora, se nella sua carriera non sia sempre stato titolare o non abbia sempre reso – inclusa la parentesi di un anno e mezzo all’Inter – quanto ci si attendesse. Qui, ai fini della nostra analisi, contano gli esordi: i quali ci dicono che nel settembre 2004 Pazzini debutta in Serie A con l’Atalanta e segna un gol al Lecce, che nel 2009 esordisce con la Sampdoria e segna all’Udinese in Coppa Italia, che nel 2011 esordisce con l’Inter e rifila una doppietta al Palermo e che nel 2018 esordisce col Levante e segna al Real Madrid.
Ma andiamo ancora più nello specifico: a interessarci, oggi, è il gol all’esordio con la maglia dell’Inter, messo a segno il 30 gennaio 2011, esattamente dieci anni fa. Un esordio pazzo, esattamente come l’Inter ed esattamente come il soprannome del calciatore (Pazzo): un binomio in apparenza perfetto, che si sarebbe sciolto per uno scambio col Milan con Antonio Cassano, altro giocatore non esattamente avvezzo alla regolarità. In ogni caso: Pazzini esordisce con l’Inter il 30 gennaio 2011, da subentrato. E il momento in cui Leonardo sceglie di mandarlo in campo non è esattamente uno dei più leggeri.
Leonardo lo manda in campo all’intervallo, al posto di Coutinho e insieme a Kharja, che sostituisce Santon. L’Inter è sotto per 0-2 in casa contro il Palermo (gol di Miccoli e Nocerino: sembrano passate tre vite), e Pazzini decide di risolverla da sé: piazza un gol al 57esimo per farsi conoscere dal proprio pubblico, e poi – per non farsi mancare nulla – ne piazza un altro, al 73esimo. Il risultato, ora, dice 2-2, ma non è finita: perché tre minuti dopo Pazzini si procura anche un calcio di rigore, che batterà Eto’o, rigorista designato. E’ il 76esimo, il camerunense trasforma e l’Inter la ribalta: 3-2 e prime pagine per il Pazzo.
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