Accadde Oggi – 23 febbraio 2003: l’Inter batte il Piacenza col primo gol nerazzurro di Batistuta
L'argentino, in totale, metterà a segno due reti con i nerazzurriQuando Gabriel Batistuta, nel gennaio 2003, approda all’Inter, in molti sono già consapevoli che la sua esperienza da calciatore è alle fasi conclusive: forse lo sapeva anche il presidente dell’Inter Massimo Moratti, che lo acquistò in prestito per quella seconda parte di stagione senza poi confermarlo per l’annata successiva (sarebbe andato a giocare in Qatar), e ne era certamente al corrente Franco Sensi, presidente della Roma che lo cedette ai nerazzurri, che definì la cessione del fu Batigol una “fregatura” rifilata all’Inter. Si trattava di un giocatore da qualche tempo funestato da problemi fisici e che, all’alba dei 34 anni, era ormai già in piena fase calante.
Batistuta arrivava all’Inter dopo nove anni passati a incantare i tifosi della Fiorentina (207 gol in 333 presenze, togliendosi anche le soddisfazioni dei trionfi in Coppa Italia e in Supercoppa Italiana nel 1996) e dopo due anni e mezzo alla Roma, con 20 gol in 28 presenze nel primo anno. Poi il buio, causa malanni vari. All’Inter la sua parentesi non sarà migliore rispetto all’ultimo anno e mezzo romanista: con i nerazzurri Batistuta scenderà in campo 12 volte trovando in due occasioni la via del gol. Ed esattamente 18 anni fa l’argentino metteva a segno la sua prima rete in nerazzurro: accadde il 23 febbraio 2003, in un Inter-Piacenza finito 3-1.
Fu proprio Batistuta ad aprire le danze delle reti: un gol al 64esimo minuto per l’1-0, seguito dalla doppietta-lampo di Christian Vieri al 65esimo e al 67esimo. Tre gol in tre minuti, col Piacenza frastornato (in porta c’era Orlandoni, che dal 2005 sarebbe diventato uno storico terzo portiere dell’Inter) e con i tre punti ormai assicurati. Il gol del 3-1, all’89esimo, il Piacenza l’avrebbe messo a segno con Hubner: classico gol della bandiera. La carriera di Batistuta, dopo l’Inter, invece, sarebbe proseguita in Qatar, con la maglia dell’Al-Arabi, segnando la bellezza 25 gol in 18 partite e realizzando anche un poker. Fu un canto del cigno, perché l’anno successivo, dopo tre partite di campionato e in seguito a un’infortunio alla caviglia, si sarebbe ritirato dal calcio giocato.