Storia Inter

CHE FINE HA FATTO – Antonio Paganin, dall’Inter alle sfide in panchina

La puntata odierna della Rubrica Che Fine Ha Fatto è dedicata ad Antonio Paganin, difensore dell’Inter nella prima metà degli anni novanta, che ha avuto l’onore di poter vivere appieno gli ultimi anni dell’era Pellegrini e gli albori di quella Moratti, lavorando con Trapattoni, Orrico, Suarez, Bagnoli, Marini e Ottavio Bianchi.

PRIMA DELL’INTER – Fratello maggiore di Massimo Paganin, con cui condividerà alcune stagioni in nerazzurro, cresce nel Bologna per poi esordire in massima serie con la casacca della Sampdoria, con cui si toglie le prime soddisfazioni conquistando per due volte la Coppa Italia, prima nel 1985 e poi nel 1988. Le ultime due stagioni degli anni ’80 le passa in casa Udinese e, dopo i mondiali italiani del 1990, viene scelto dall’Inter per andare a rimpolpare un settore difensivo già molto forte, che poteva contare sulle parate di Zenga, le letture difensive dello zio Beppe Bergomi e le asfissianti marcature di Riccardo Ferri, oltre ovviamente alle sfuriate sulla sinistra del tedesco Andy Brehme, appena laureatosi campione del Mondo nell’estate italiana con la sua Germania, dopo aver realizzato anche il gol decisivo nella finale dell’Olimpico.

ALL’INTER – Nella prima stagione in nerazzurro, la sua unica con Trapattoni, l’obiettivo dello scudetto sfuma soltanto in extremis dopo un lungo spalla a spalla con la Sampdoria, ma l’Inter riesce comunque a regalare una gioia ai suoi tifosi conquistando la prima Coppa Uefa della storia, il primo vero trofeo internazionale dopo gli anni di Herrera. Da titolare Antonio Paganin bissa nuovamente il successo europeo tre anni più tardi, nel 1994, quando la compagine interista vince nuovamente la Coppa Uefa con Marini in panchina, dopo la doppia finale con il Salisburgo e le reti di Nicola Berti all’andata e di Wim Jonk al ritorno.

DOPO L’INTER – Con l’avvento dell’era Moratti termina il periodo interista di Paganin dopo 109 presenze. Il difensore si accasa prima all’Atalanta e poi al Verona, ma nell’estate del 1997 sente il fisico non rispondere più come un tempo e accetta offerte dalle categorie inferiori, giocando anche con il Montecchio, prima di appendere le scarpe al chiodo nel 2003.

CHE FINE HA FATTO – Forse ha lasciato troppo presto il campo ma non ha mai abbandonato la sua voglia di calcio; in questa ottica Antonio Paganin continua a vivere di scarpini e pallone e si mette in gioco come allenatore, partendo prima dalle rappresentative giovanili per poi arrivare a diventare primo allenatore di squadre di Eccellenza e Serie D, come il Giorgione, il Campodarsego e la Cogigese. Nel frattempo continua a tenere d’occhio le prestazioni dell’Inter, squadra con cui si è potuto far notare, e spesso viene chiamato in varie trasmissioni sia tv che radio come opinionista.

Alberto Brusadelli

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