Campioni, meteore, mancate promesse e tanto altro: la storia dell’Inter è ricca di profili che, in un modo o nell’altro, hanno lasciato la propria impronta. Ogni squadra ha il suo Pelé brasiliano, ma non è escluso che possa avere anche il Pelé portoghese. La rubrica “Che fine ha fatto?” di Passioneinter.com rivela qual è stato il destino di chi è riuscito a lasciare la sua traccia e di chi invece è passato inosservato. Oggi è il turno di Bruno Cirillo.
Cresciuto nella Reggina, è proprio con la squadra amaranto, che nel frattempo sta cominciando a fare la sua conoscenza col calcio che conte, che Cirillo calca i primi campi da professionista. La prima stagione nella massima serie è di tutto rispetto, al punto da valere una convocazione nella nazionale Under 21 e le attenzioni dei grandi club, tra cui l’Inter di Moratti e Lippi; il tecnico nerazzurro convincerà il presidente a fare pressioni sulla squadra amaranto per accaparrarsi il prospetto, mentre la spedizione europea con l’Italia Under 21, guidata da Marco Tardelli, si trasforma in un vero e proprio trionfo, con gli azzurrini che riescono a laurearsi Campioni d’Europa per la quarta volta in dieci anni.
ALL’INTER – Il passaggio dall’azzurro al nerazzurro, però, non si rivela particolarmente felice: dopo essere stati eliminati ai preliminari di Champions League e dopo la sconfitta in finale di Supercoppa Italiana, l’Inter perde anche nell’esordio in campionato proprio sul campo della Reggina, ex squadra del difensore centrale. Una partenza talmente falsa che provoca l’esonero dell’allenatore Marcello Lippi e l’approdo sulla panchina nerazzurra di Marco Tardelli, il Commissario Tecnico che aveva lanciato Cirillo. Ma nonostante la stima di Tardelli l’anno 2000/01 è da dimenticare e, al termine della stagione, per il centrale difensivo si apre la strada dell’addio
DOPO L’INTER – Inizia così un capitolo da giramondo per Cirillo: prima Lecce, poi il ritorno alla Reggina, ancora Lecce prima del passaggio al Siena. Due anni in terra toscana non bastano per trovare finalmente una sistemazione stabile, e allora partono le molteplici esperienze all’estero: Aek Atene, Paok, Metz, Pune City, tutte intervallate da altri due ritorni alla Reggina, vera e propria squadra del cuore del centrale proveniente da Castellammare di Stabia. L’episodio con cui passa alla cronaca è datato Gennaio 2004: dopo un Inter-Siena 4-0 Cirillo si scontra a muso duro con Marco Materazzi e ne esce purtroppo sconfitto, procurandosi forti lesioni al labbro e allo zigomo.
CHE FINE HA FATTO – Dopo il ritiro, datato 2015, per Cirillo si apre una nuova carriera fatta di scrivanie e procure, ma senza mai abbandonare il calcio: in veste di procuratore di calciatori, infatti, l’ex difensore continua a calcare i campi, seguendo passo passo le gesta dei suoi assistiti.
>>>Sostienici su Patreon per avere accesso ai contenuti esclusivi<<<
Le possibili scelte del tecnico nerazzurro
Tutto sulla super sfida di Champions League fra Inzaghi e Arteta
Entra e clicca sul link per interagire con noi
L'analisi del match di Champions League
L'attaccante austriaco non gioca dalla trasferta di Berna
Attacco del tecnico in conferenza stampa