CHE FINE HA FATTO – Tarantino, dall’occasione sciupata con l’Inter al trionfo a Bologna
Gli inizi con il Catania, la parentesi sfortunata all'Inter e la vittoria all'Intertoto con il Bologna, la storia di Massimo TarantinoCampioni, meteore, mancate promesse e tanto altro: la storia dell’Inter è ricca di profili che, in un modo o nell’altro, hanno lasciato la propria impronta. Ogni squadra ha il suo Pelé brasiliano, ma non è escluso che possa avere anche il Pelé portoghese.
La rubrica “Che fine ha fatto?” di Passioneinter.com rivela qual è stato il destino di chi è riuscito a lasciare la sua traccia e di chi invece è passato inosservato. Oggi è il turno di Massimo Tarantino.
Proveniente da una famiglia con il calcio nel sangue (sia il padre Bartolomeo che i fratelli Giovanni e Giacomo sono stati calciatori), Massimo Tarantino inizia a muovere i primi passi da giocatore nel Catania, con cui fa l’esordio ufficiale in Serie C1 nel 1987. Dopo due buone stagioni arriva la grande opportunità in Serie A, con il Napoli di Diego Armando Maradona. Tarantino però è ancora giovanissimo, ha 18 anni e gli azzurri preferiscono mandarlo a fare le ossa girandolo in prestito. Prima però, un curioso aneddoto con il Pibe de Oro, che racconterà solo tanti anni dopo nel corso di un’intervista: “Una volta dovevo chiedere una cosa a Maradona: ho mandato avanti Francini. Per me era una figura carismatica: non faceva differenze, la sua grande umanità era un punto d’appoggio per tutti”.
Dopo due stagioni in prestito, prima al Monza e poi al Barletta, fa definitivamente ritorno al Napoli. Nella prima stagione non è tra le prime scelte del tecnico Claudio Ranieri, ma pian piano riesce a guadagnare spazio nello scacchiere azzurro, anche dopo l’arrivo di Ottavio Bianchi sulla panchina del club partenopeo. Dopo 5 stagioni in azzurro in cui colleziona 118 presenze complessive, viene ceduto all’Inter.
L’ESPERIENZA NERAZZURRA – L’Inter nel destino per Massimo Tarantino, interista “per dna familiare”, come da lui stesso rivelato Con Altobelli, Rummenigge e Beccalossi come idoli, per il difensore palermitano è un vero e proprio sogno che si avvera. Sogno che purtroppo si trasformerà ben presto in incubo. Già nel ritiro precampionato alcuni acciacchi pregressi lo costringono a sottoporsi alla pulizia del tendine di Achille, ma l’intervento non riesce alla perfezione, e dopo 6 mesi deve subirne un altro. Per questo motivo riesce a vestire la maglia dell’Inter per una sola volta in stagione, in occasione della gara di Coppa Italia vinta 3-2 con il Foggia, andando via al termine del campionato senza lasciare traccia e con tanto amaro in bocca.
DOPO L’INTER – Archiviata la sfortunata parentesi nerazzurra, Tarantino passa al Bologna, dove riesce a riscattarsi e ritrovare sé stesso. In rossoblù resta per stagioni, dove in quattro di esse gioca anche in Coppa UEFA e vince la Coppa Intertoto nel 1998. “Sono stati anni molto belli per me qui. Una delle tappe fondamentali della mia carriera. Abbiamo fatto per quattro anni l’Europa ed è stato molto bello”, dichiarerà l’ex difensore ai microfoni di Tuttomercatoweb anni dopo, in occasione dell’amichevole tra le leggende del Bologna e quelle del Real Madrid. Dopo l’avventura bolognese disputa un’ultima stagione in Serie A con la maglia del Como, per poi appendere definitivamente gli scarpini al chiodo dopo altre due esperienze da protagonista con Triestina e Pavia.
DOPO IL RITIRO – Proprio da Pavia inizia la sua carriera da dirigente, quando nel 2007 (anno dopo il suo ritiro) accetta l’incarico di direttore sportivo del club dopo aver superato l’esame. Al termine di quest’esperienza, nel 2010 diventa il responsabile del settore giovanile del Bologna, ruolo che ricopre fino al 2013, quando viene sollevato dall’incarico. Neanche il tempo di metabolizzare l’addio, e subito per lui si presenta una nuova stimolante sfida, questa volta alla Roma. Nel luglio 2013 infatti entra a far parte dello staff del settore giovanile del club giallorosso, con l’obiettivo di costruire una Cantera seguendo il modello Barcellona. Tarantino resta a lungo in giallorosso, ma nell’estate 2019 i rapporti iniziano a logorarsi a causa della figura di Morgan De Sanctis, divenuta sempre più ingombrante all’interno dell’ambiente giallorosso. Così, durante gli ultimi giorni di settembre arriva l’addio ufficiale alla Roma, un addio che era già nell’aria. Da lunedì 31 agosto è partito il workshop online di giornalismo de La Giovane Italia, dove l’ex difensore è uno dei relatori.
>>>Sostienici su Patreon per avere accesso ai contenuti esclusivi<<<