CHE FINE HA FATTO? – Wim Jonk, eroe di Uefa e pass per Ronaldo. Ora allena in B
“Campioni, meteore, mancate promesse e tanto altro: la storia dell’Inter è ricca di profili che, in un modo o nell’altro, hanno lasciato la propria impronta. Ogni squadra ha il suo Pelé brasiliano, ma non è escluso che possa avere anche il Pelé portoghese. La rubrica “Che fine ha fatto?” di Passioneinter.com rivela qual è stato il destino di chi è riuscito a lasciare la sua traccia e di chi invece è passato inosservato. Oggi è il turno di Wim Jonk.
Nato a Volendam il 12 Ottobre del 1966, Jonk inizia a giocare a calcio proprio con la squadra locale, con cui si fa notare per le sue doti tecniche, tra dribbling e tiro, passando anche per i lanci precisi. Il tempo della grande Olanda del calcio totale è lontano nel tempo ma vicinissimo nelle idee, tanto è vero che il movimento calcistico orange vive una nuova età dell’oro, che porterà la nazionale a vincere l’Europeo del 1988, trascinata anche dai milanisti Gullit e Van Basten
PRIMA DELL’INTER – In questo contesto Jonk si fa notare proprio dall’Ajax, ex squadra di Van Basten. Nell’estate dell’Europeo vinto, quello del 1988, il centrocampista passa tra le fila dei lancieri e riesce subito a scalare le gerarchie, mette a segno ben 6 reti nella stagione di esordio. Indosserà la gloriosa maglia biancorossa per 5 annate, in cui riuscirà anche a vincere un campionato, una coppa d’Olanda e una Coppa Uefa, battendo in finale il Torino di Mondonico in quella famosissima partita della sedia alzata al cielo proprio dal tecnico italiano.
ALL’INTER – L’estate del 1993 è quella dell’approdo in Italia: l’Inter, terminata l’era dei tedeschi, decide di puntare sugli olandesi e pesca tra Jonk e Bergkamp, che vanno a completare il trittico straniero con il già presente Ruben Sosa. La squadra è affidata prima a Osvaldo Bagnoli e poi a Giampiero Marini, non decolla mai in campionato ma si esalta in europa anche grazie ai suoi tulipani; se Bergkamp si mette in mostra nei turni iniziali e al termine del torneo sarà addirittura capocannoniere con 8 reti, Jonk viene fuori alla distanza e fa sentire il suo valore nei momenti più delicati, come la straordinaria trasferta di Dortmund, in cui confeziona una doppietta pazzesca, dall’elevata cifra tecnica, il ritorno con il Cagliari in semifinale e, soprattutto, nella decisiva finale di San Siro, in cui chiude ogni discorso realizzando il gol decisivo con un delizioso pallonetto che annienta il Salisburgo e permette a Beppe Bergomi.
DOPO L’INTER – Un altro anno con la maglia dell’Inter dopo la vittoria in Coppa, poi il ritorno in Olanda, questa volta tra le file del PSV Eindhoven. Il suo trasferimento apre ai nerazzurri le porte per il fenomeno Ronaldo, giovane brasiliano che si sta facendo valere nella sua esperienza olandese, anche se nell’estate seguente, al momento dell’arrivo sul mercato del Barcellona, il club preferirà non far valere il suo diritto di prelazione acquisito grazie al cartellino di Jonk. Ronaldo arriverà comunque in nerazzurro con un anno di ritardo, mentre Jonk giocherà a calcio fino al 2001, momento in cui decide di appendere definitivamente le scarpe al chiodo.
CHE FINE HA FATTO – Il futuro di Jonk, una volta dato l’addio al football giocato, è strettamente legato a doppia mandata con quello che è stato il passato, a tinte olandesi sia con l’Ajax che con il Volendam. Dopo essere entrato nella dirigenza della sua squadra locale, infatti, torna a respirare l’universo dei lancieri dal facendo parte dello staff tecnico delle giovanili per ben 7 anni, dal 2008 al 2015. Dal 2016 insegna alla Johan Cruijff Institute di Amsterdam, mentre dal 2019 ha iniziato la sua carriera da allenatore sempre sulla panchina del Volendam, che in questa stagione milita nella Eerste Divisie, secondo campionato olandese.