9 Marzo 2019

Inter, i calciatori simbolo di ogni decennio: 11 campionissimi per 111 anni

In anni di storia l'Inter ha sempre concesso alla storia del calcio una miriade di campioni. Ecco i simboli nerazzurri decennio per decennio

ANNI ’50: BENITO “VELENO” LORENZI

Due scudetti targati Foni e l’Inter inizia a far sentire il peso del suo marchio; l’uomo del decennio è sicuramente Benito Lorenzi, in arte Veleno, per la pericolosità con cui riusciva a pungere i difensori avversari. Con 314 presenze e 143 gol resta scolpito indelebilmente nel mosaico interista. Iconica è la storia di quando indusse all’errore dal dischetto un avversario grazie all’utilizzo di un limone appoggiato al fianco del pallone appoggiato sul dischetto.

ANNI ’60: SANDRO “BAFFO” MAZZOLA

Angelo Moratti ha intenzione di costruire una squadra in grado di diventare un simbolo dei meravigliosi anni del boom economico. Arrivano Herrera e Suarez, arrivano gli scudetti e anche le Coppe dei Campioni. Milano è il centro del mondo sia economico che sportivo e l’uomo simbolo dell’Inter è Sandro Mazzola, figlio dell’indimenticato Valentino, che riesce a uscire dall’ombra del padre divenendo un vero trascinatore. Nella prima finale di Coppa, contro il fortissimo Real Madrid di Di Stefano, “Mazzolino” mette a segno una doppietta e consente all’Inter di arrivare in cima all’Europa.

ANNI ’70: GIACINTO FACCHETTI

Dopo l’addio di Picchi diventa capitano dell’Inter Giacinto Facchetti, che vestirà la maglia nerazzurra non solo negli anni della grande Inter ma anche nel decennio successivo. Primo terzino fluidificante della storia, capitano anche della nazionale campione d’Europa nel ’68, Facchetti diventerà uno dei recordman di presenze nerazzurri, prima di essere superato da Giuseppe Bergomi e da Javier Zanetti. Una volta appese le scarpe al chiodo continua a rappresentare i colori nerazzurri prima di dirigente e poi anche da Presidente. La sua maglia numero 3 è stata per sempre ritirata dall’Inter dopo la sua scomparsa nell’estate del 2006.