Storie da Derby – Dal Vangelo secondo Mourinho: il dominio portoghese nella stracittadina meneghina

Quando si presentò con la frase: "Io non sono un pirla", in molti sorrisero. Tra questi si nascondevano sicuramente sorrisi di scetticismo per un allenatore che precedentemente all'arrivo all'Inter era riuscito a vincere una Champions League con il Porto, ma che per la Serie A sembrava forse inadeguato. Per lo meno per l'atteggiamento ed i toni tenuti in conferenza stampa e sul campo. José Mourinho, da quel giorno, conquistò incontrastatamente l'amore dei tifosi nerazzurri, che insieme all'uomo venuto da Setúbal avrebbero riscritto la storia del calcio italiano ed internazionale. Ora, a distanza ormai di molti anni, per tutti gli appassionati interisti quell'uomo, piuttosto che un semplice allenatore è riconosciuto come una figura mitologica: il Triplete rimane ancora nella Leggenda, senza che nessun'altra squadra italiana sia riuscita a centrarlo. Amore che sicuramente si rafforzò nel corso degli anni anche per via dei risultati ottenuti nel Derby: in 4 stracittadine giocate, l'Inter di Mou conquistò 3 vittorie distinte da tratti eroici ed una sola sconfitta, per altro di una sola lunghezza. BENFICA: E' DI NUOVO GABI...GOL! ECCO LA MERAVIGLIA DEL BRASILIANO RONALDINHO, UNICO NEO La prima stracittadina per il tecnico portoghese è datata 28 settembre 2008: l'Inter si presenta ai nastri di partenza con due ali nuove e pronte ad instaurare il loro dominio anche in terra meneghina. Si tratta di Mancini, acquistato dopo una lunghissima trattativa dalla Roma, e di Quaresma, autentico crack del calcio portoghese proveniente dal Porto. Il Milan invece ha appena tesserato Ronaldinho dal Barcellona, colpo sensazionale che, almeno sulla carta, potrebbe cambiare gli equilibri del campionato. Ed in questo senso il Derby in questione sembra dare una delucidazione importante: infatti Carlo Ancelotti decide di buttarlo subito nella mischia, ed al 36' l'ex stella blaugrana insacca con un colpo di testa. 1-0 che non cambierà fino al 90esimo, con conseguenza vittoria rossonera che toglie il primato ai cugini e lo regala alla Lazio. A fine anno però l'Inter conquisterà ugualmente lo Scudetto. BENFICA: E' DI NUOVO GABI...GOL! ECCO LA MERAVIGLIA DEL BRASILIANO ADRIANO E STANKOVIC Il ritorno della gara avviene il 15 gennaio del 2009: i nerazzurri cercano punti importanti per rafforzare il primato in classifica, ma contro c'è un Milan che non vuole arrendersi e crede ancora nel sogno Scudetto. Parte forte l'Inter, che con Ibrahimovic e Stankovic sfiora l'1-0 nei primi minuti di gioco: basta aspettare il 29' ed eccolo servito. Al cross di Maicon a centro area risponde presente Adriano, con un gol destinato a far parlare di sé. Il pallone incornato dal brasiliano sbatte poi sulla sua mano prima di entrare in porta: Rossetti vede ma decide di convalidare il gol. I rossoneri non reagiscono con decisione ed allora Stankovic, imbeccato da Ibra, 'fredda' Abbiati per la seconda volta 2 minuti prima del fischio di fine primo tempo. A nulla serve il gol di Pato al 71', anche perché Inzaghi, entrato al posto di Beckham, si lascia ipnotizzare per ben due volte da Julio Cesar. BENFICA: E' DI NUOVO GABI...GOL! ECCO LA MERAVIGLIA DEL BRASILIANO LA GARA DEL TRIONFO Se chiedete ad un tifoso nerazzurro quale sia stata la sua gara preferita nel corso della stagione 2009/10 probabilmente non troverete una risposta univoca. C'è da ammetterlo: in quella annata i nerazzurri di Mourinho registrarono numerose volte prestazioni al di là dello stratosferico. In estate l'Inter chiuse colpi eccezionali: Lucio, Thiago Motta, Sneijder, Eto'o e Milito sono i nomi scelti per far dimenticare la partenza di Zlatan Ibrahimovic, ora un calciatore del Barcellona. Il 29 agosto 2009 è la prima grande vittoria in ordine cronologico, e coincide con la data del Derby: Mourinho mette in campo tutti e 5 i neo-arrivati, ed il mix è davvero esplosivo. Al 29' minuto si aprono le danze con un azione corale degna del miglior Tiki Taka che porta al gol Thiago Motta. E' l'1-0. Il Milan accusa decisamente il colpo e dopo 6 minuti Gattuso è costretto ad atterrare Eto'o in area di rigore: calcio di rigore e solo ammonizione per il milanista. Dal dischetto Diego Milito non sbaglia e buca Storari per la seconda volta. Il tempo di rincominciare a giocare e Gattuso entra in maniera scomposta a centrocampo guadagnandosi il secondo giallo e la conseguente espulsione. Da qui l'Inter ha terreno fertile e dilaga senza indugi: al 46' è Maicon a trafiggere ancora Storari portando il risultato sul 3-0 prima della fine del primo tempo. Dopo 20 minuti di dominio incontrastato Stankovic calcia dalla distanza e trova un gol spettacolare che regala all'Inter il 4-0 al 67'. La partita dei rossoneri, se mai iniziata, termina sepolta qui travolta da un'Inter semplicemente troppo forte per il campionato italiano. BENFICA: E' DI NUOVO GABI...GOL! ECCO LA MERAVIGLIA DEL BRASILIANO PIU' FORTI DI TUTTO Il 24 gennaio 2010 l'interismo tocca livelli altissimi, quasi irraggiungibili. Chi era allo stadio racconta di una sensazione quasi di onnipotenza provata nel vedere giocare gli 11 nerazzurri contro tutto e tutti. Ma andiamo per gradi. Il 4 gennaio Goran Pandev, dopo essere finito fuori rosa alla Lazio in seguito ad una delle tante liti con il Presidente Lotito, firma il suo contratto con l'Inter, per quello che è di fatto un ritorno a Milano. Due giorni dopo Cristian Chivu durante il match dell'Epifania contro il Chievo riporta una frattura del cranio in uno scontro fortuito con l'attaccante clivense Sergio Pellissier: per l'Inter si tratta di una grave perdita. Nella stracittadina però emergono i valori dei nerazzurri, che partono subito con grande aggressività e sbloccano la gara dopo appena 10 minuti con il gol di Milito su gentile concessione del terzino del Milan Ignazio Abate. Dopo 16 giri di lancette dal gol la gara vive una vera e propria scena alla 'Sliding Doors': Lucio si invola nella metà campo avversaria e viene atterrato da Ambrosini. Rocchi, seppur con la completa visione del fatto, sceglie di ammonire il difensore brasiliano per simulazione, ma Wesley Sneijder non ci sta e applaude ironicamente la decisione dell'arbitro che senza troppi fronzoli estrae il cartellino rosso rivolto verso l'olandese. Potrebbe essere l'inizio dell'arrembaggio del Milan, che invece per troppa confusione non riesce mai ad organizzare un azione degna di nota in grado di dare fastidio agli uomini di Mourinho. Al 64' Maicon viene atterrato al limite dell'area, e la sostituzione di un Pandev in serata viene bloccata dal tecnico portoghese: nell'aria c'è odore di raddoppio. E puntualmente, quasi come una sentenza, sul calcio di punizione il macedone raddoppia con una pennellata d'autore. San Siro esplode di gioia: ha trovato un altro campione. Nel finale Rocchi manda sotto la doccia anche Lucio con annesso rigore per il Milan: è il 90'. Ronaldinho però non riesce a superare Julio Cesar, che si prende la scena con un finale d'autore. Il boato dei tifosi interisti è d'antologia: è l'inizio della nascita dell'Inter campione di tutto. Anzi, su tutti. BENFICA: E' DI NUOVO GABI...GOL! ECCO LA MERAVIGLIA DEL BRASILIANO

Storie da Derby – Dal Vangelo secondo Mourinho: il dominio portoghese nella stracittadina meneghina

Marco Accarino - Autore

RONALDINHO, UNICO NEO

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