Stramaccioni a passioneinter.com: “Genoa molto chiuso. Su Chivu…”
di Giorgio Crico.
E’ un Andrea Stramaccioni rilassato, nonostante il punteggio e il rammarico sull’azione di Livaja, quello che si presenta in sala stampa al termine del match odierno.
L’allenatore interista si dichiara contento e orgoglioso dei suoi ragazzi in questi primi cinque mesi di stagione e, tutto sommato, anche della sfida col Genoa: “I ragazzi non avevano la testa in vacanza: siamo arrivati a questo match in condizioni difficilissime… Gargano ha una caviglia gonfia, Cambiasso è stato appena recuperato e gli attaccanti non stavano bene. Sono molto contento per come ha reagito la squadra andando sotto in quel modo, che era proprio una beffa“.
Prosegue poi il mister: “Se guardiamo dove eravamo ad aprile e dove siamo ora, il miglioramento non può che essere evidente. Non scordate mai che siamo al primo anno di un progetto che è partito solo quest’estate. Poi anch’io sono umano e anch’io faccio degli errori, per cui mi scuso, ma sto vivendo il mio sogno e i ragazzi hanno risposto alla grande, non posso proprio lamentarmi“.
A precisa domanda di passioneinter.com sull’atteggiamento chiusissimo dei rossoblù lungo la partita, Strama risponde serafico: “Si sa che in queste partite le squadre vengono a Milano sigillate ermeticamente. Non siamo riusciti a colpire sugli esterni come al solito perché DelNeri ha studiato benissimo l’incontro e i suoi giocatori hanno svolto un lavoro egregio, verso il quale non posso che rivolgere i miei sinceri complimenti.
Chiaramente, difendendosi addirittura in sei, in alcune fasi del match, perché Vargas e Rossi tornavano spessissimo a dar manforte ai terzini, gli spazi erano intasati e ci è mancato qualcosa che potesse sfondare in mezzo alla loro difesa, come contro il Palermo. Inserire Chivu è stata una mossa conseguente a quest’ottica: mettere dentro Cristian, che peraltro viene da sei mesi di stop, voleva essere un modo per avere un’arma in più a livello di costruzione di gioco.
Io sono contentissimo di quello che i miei giocatori hanno fatto, lo voglio sottolineare ancora, sia oggi sia negli ultimi mesi: hanno dato tutto per la maglia. Se poi il presidente vorrà…“; a questo punto, dalla sala stampa emerge una domanda: “Regalino?” alla quale il coach, sorridendo, risponde: “Non l’ho detto io!“
Poi, tornando più serio: “E’ chiaro che un organizzatore di gioco, là in mezzo, ci farebbe comodo. Noi la qualità l’abbiamo davanti, lo sanno tutti, ma soprattutto quando ci si deve imbattere in squadre che si chiudono come il Genoa oggi, avere qualche arma in più, qualche giocatore che cerchi più spesso la giocata difficile ma risolutiva non sarebbe male“.