8 Gennaio 2025

Stramaccioni: “Ecco la cosa più preoccupante di questa Inter”

L'opinione dell'ex tecnico nerazzurro

Intervistato quest’oggi sulle pagine de La Gazzetta dello Sport, Andrea Stramaccioni ha aperto una riflessione sulla sconfitta incassata dall’Inter nella finale di Supercoppa Italiana con il Milan. Per l’ex allenatore nerazzurro, che stravede per le qualità di Simone Inzaghi in panchina, l’aspetto preoccupante sembra soprattutto essere uno: “La sensazione di essere stati vulnerabili in uno dei punti di forza: la maturità, il cinismo e la gestione del vantaggio”.

Questi alcuni estratti dell’intervista di Stramaccioni:

CROLLO INTER – “L’Inter per 50 minuti mi era piaciuta molto: solida, pericolosa, avanti 2-0 e in controllo. Il gol di Theo e l’entrata di Leao hanno cambiato la gara, ma ho avuto la sensazione che l’Inter non riuscisse a riprendere in mano il centrocampo, la sua anima: uscito Calha, sono ‘usciti’ anche Mkhitaryan e Barella”.

ASLLANI – “Partiamo da un presupposto: di Calha al mondo ce n’è uno solo, non è facile per nessuno sostituirlo, motivo per cui non bisogna tirare la croce su Asllani: in difficoltà nella parte finale del derby è stata tutta la squadra, non solo lui”.

COSA RITROVARE – “La solidità e la cattiveria difensiva: se pensiamo che nelle prime 17 partite della scorsa A aveva subito 7 gol… Ora siamo a 15 gol presi, più del doppio. E con gli stessi uomini, anche se va sottolineata la lunga indisponibilità di Acerbi e Pavard”.

CONFERMARSI – “L’Inter sta giocando tantissimo e sempre ad altissimi livelli, e in questo calcio senza sosta la continuità che rasenta la perfezione è solo delle squadre che restano nella storia. Una bella parte di storia questa squadra l’ha gia scritta, ora è chiamata allo step più difficile, riuscire a non calare mai di intensità su tutti i fronti. Ha le qualità, i valori e la rosa per farlo. Ma la sfida non è solo tecnica, c’è una grande componente mentale”.

COME RIPARTIRE – “Simone non ha bisogno dei consigli di nessuno. È uno dei migliori nella gestione dei momenti difficili e ha tenuto la barra dritta in momenti ben peggiori. Saprà analizzare con lucidità le cose che non gli sono piaciute anche contando sul rapporto straordinario che ha con un gruppo di giocatori molto esperti, che non cambiano umore dopo un ko, seppur cocente come questo”.