Stramaccioni: “Politano? Sin da bambino aveva una fame incredibile. All’Inter dev’essere se stesso”
Il ricordo dell'ex tecnico nerazzurro sull'esterno interistaAll’Inter, dopo i successi con la squadra Primavera, l’esperienza da allenatore di Andrea Stramaccioni ha conosciuto un’altalena di emozioni che lo hanno catapultato dall’essere idolo assoluto della tifoseria, all’esonero dopo appena una stagione in panchina. Intervistato nell’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, ecco le parole del tecnico romano che nel settore giovanile giallorosso ha avuto modo di allenare e conoscere Politano: “Matteo aveva una fame incredibile sin da bambino, scherzava e rideva continuamente, ma poi ogni allenamento e ogni partita come dicono a Roma ‘si giocava la strada di casa’. Aveva una grinta incredibile e questo è sempre stato il suo valore aggiunto”.
E lui ha sempre detto “se sono in A è merito di Stramaccioni”.
“Lo ringrazio per questo, ma il merito è suo, della sua bellissima famiglia e di sua moglie. Sono felice che sia all’Inter perché so da dove è partito”.
Ci racconta un aneddoto?
“Ne voglio raccontare uno extra calcio. Alla Roma c’era Vincenzo, un guardiano un po’ particolare al cancello di entrata di Trigoria…. e lui e Amatino Ciciretti gli facevano scherzi di tutti i tipi. Una volta esagerarono e come allenatore mi arrabbiai tantissimo. Il giorno dopo di loro iniziativa arrivarono abbracciati a lui e lo portarono nello spogliatoio, gli chiesero scusa davanti a me e a tutti i compagni e la domenica seguente Matteo segnò e andò ad abbracciarlo dietro la rete”.
Cosa può dare Matteo all’Inter? E quanto sarà difficile per lui il salto in un grande club?
“Si troverà dietro a grandi giocatori come Perisic e Candreva, ma lui sa che deve dare ogni giorno il 200% e imparare da questi campioni. Ha una dote che sarà molto utile all’Inter, sa farsi trovare pronto anche a gara in corso e ha i colpi per cambiare le partite in più posizioni. Non deve avere fretta. Deve essere se stesso: umile e affamato”.
Lei conosce bene l’ambiente Inter: pensa sia pronta come prima rivale della Juve?
“La Juve parte avanti a tutti, ma credo tantissimo in Spalletti e la squadra mi piace tantissimo. Il mister userà questo precampionato con attenzione come sempre. Ho visto che sta facendo esperimenti anche di difesa a tre, con cui ha fatto grandi cose nella sua carriera. Diversi temi tattici mi incuriosiscono, partendo dai quattro o tre dietro alla composizione del centrocampo. Infine è importante capire se Icardi e Lautaro possono convivere senza ‘pesare’ sulla squadra. Viste le prime uscite, direi di sì”.
Ronaldo alla Juve significa che la Serie A ha ritrovato l’appeal degli anni Novanta?
“È stata un’operazione incredibile nata dalla voglia di Cristiano di cambiare e dall’incredibile rovesciata che lo fece apprezzare allo Stadium. Esordendo in A avrà giocato nei 3 top campionati: Premier, Liga e Serie A. Sicuramente una cosa non da tutti e lui lo sa”.
Anche il ritorno di Ancelotti è un segnale importante
“Per la mia generazione Carlo Ancelotti è un’icona, la sua amicizia fraterno con il mio ‘padre calcistico giovanile’ Bruno Conti me lo ha reso sempre un riferimento, in campo e fuori. La Serie A riabbraccia un grandissimo allenatore”.
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