Super Inter col Verona: il Milan è avvertito
Ottimi segnali dei nerazzurri in vista del derbyChe almeno una si salvi,pensano gli interisti risollevati dal successo del Chievo sulla Sampdoria. Perché se le due squadre di Verona scendono insieme in B — non è un augurio, bensì una considerazione — davvero mancheranno tanto al pubblico di San Siro. Come riporta l’edizione odierna de La Gazzetta Dello Sport le visite di Chievo e Hellas in questo campionato coincidono con un’Inter-ooohh: stupore, giocate,gol,occasioni,persino un paio di tackle in scivolata di Marcelo Brozovic .Tutto molto bello quanto agevole,però l’Inter storicamente non è adatta alle pratiche facili,quindi anche questo tipi di successi portano gioia e consapevolezza. Quello con il Chievo, 50 il tre dicembre con tripletta di Perisic, fu la prefazione al pareggio di Torino con la Juve. Mercoledì c’è il derby, mettetevi nei pensieri degli interisti, non possono che essere risollevati.
CONSEGUENZE – «Non siamo ancora guariti», racconta Luciano Spalletti, che deve evitare che l’ottimismo diventi eccessivo entusiasmo. Battendo il Milan potrebbe anche ritrovarsi al terzo posto,con il sorpasso sulla Roma che ha una partita in più. Però la consapevolezza nasce anche da una squadra che il tecnico sembra aver ritrovato: quarta gara senza prendere gol, non succedeva in A da novembre 2015.Otto reti segnate nelle ultime due partite,sei di Mauro Icardi e due di Ivan Perisic. Il croato sta riproponendo la sua esuberante versione autunnale, quando l’Inter era in testa e magari aveva illusioni di scudetto. Adesso le ha saggiamente abbandonate, già il terzo posto varrebbe quasi come un titolo.
MOTIVI – Se doveva essere un allenamento per il derby, lo è anche sul piano fisico e della voglia di cercare sempre il gol, non soltanto su quello mentale come aveva chiesto Spalletti. Quei due, cioè Icardi e Perisic, si esercitano a cercarsi e a esultare insieme: diventano così 15 gli inviti gol del croato per il capitano. Il primo in questa gara è addirittura di mano, su rimessa laterale da centrocampo.Uguale a un’altro di Roberto Carlos,ex interista, per Raul nella finale di Champions del 2002. Solo che il Real Madrid segnò al Bayer Leverkusen (di sinistro)al minuto 8. Icardi invece qui vi riesce al secondo numero 37. Perisic si prende la gloria poco dopo su invito dell’amico Brozovic, non siamo nemmeno al quarto d’ora e già ci si può divertire(cercate altre finezze non riuscite), molto prima del tris di Icardi ,a inizio ripresa, su altro errore di Ferrari con scippo e cross di Perisic. In definitiva, il 4-2-3-1 di Spalletti, con le posizioni rotanti in mezzo e una continua distribuzione sui lati, fa scempio degli innumerevoli errori veronesi, partiti a 4-1-4-1 e disposti poi a 4-4-2 con poi altri spostamenti di uomini nello stesso disegno.
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