Super League, tensione in Assemblea di A: cosa è successo nella riunione di oggi
Sul piede di guerra contro i club secessionisti ci sono Roma, Samp e TorinoCronaca di una giornata che potrebbe segnare una rivoluzione per la storia del calcio europeo, accolta dalle grida di chi non ha ancora capito che nell’ultimo anno e mezzo c’è stata una pandemia che porterà inevitabilmente a ridisegnare gli assetti dell’economia e dello sport mondiale, e che l’esplosione del bubbone-Superlega non è altro che il portato di tutto quello che le singole federazioni – quella italiana e l’UEFA in primis – sono riuscite a sbagliare negli ultimi trent’anni. Occorre, qui, fare un recap di giornata, perché le ultime ore sono state tese e feconde di novità.
Del caos deflagrato attorno alla nascita della Superlega (che, ufficialmente, è già esistente) si è diffusamente scritto ieri e sulla stampa di stamani, tra i comunicati galeotti di ECA e UEFA e le prese di posizione dell’universo-mondo contro un progetto di cui, semplicemente, sarebbe utile ascoltare anzitutto le ragioni. E in parte, oggi, si è provato a fare qualcosa del genere durante l’Assemblea Straordinaria della Lega Serie A, nel corso della quale – eccoci alle notizie di serata – Juventus, Inter e Milan hanno ribadito di voler continuare a partecipare regolarmente alla Serie A, ma che la Superlega, nella loro ottica, è necessaria e dovrebbe andare a sostituire la Champions League, di cui proprio oggi la UEFA ha ridisegnato il packaging.
Di fatto, l’Assemblea di Serie A si è risolta in un niente: non è stata presa nessuna decisione, né sul prosieguo del campionato (che, a questo punto, dovrebbe proseguire normalmente), né sull’esclusione dei nazionali dai prossimi Europei e nemmeno sulla ventilata espulsione dai campionati delle tre società secessioniste. A Inter, Milan e Juventus è stato chiesto se la Superlega sia un progetto irreversibile oppure – come alcuni ancora ipotizzano – sia solo una provocazione, e quale sia stata la ragione di annunciarlo oggi, con i diritti tv della Serie A che devono ancora essere in parte assegnati. Quanto all’ultimo punto, la risposta è semplice: perché, se Superlega sarà, dei diritti tv della campionato a Inter, Milan e Juventus non interesserà più niente, e perché – in ogni caso – il ruolo di DAZN dietro alla bagarre della Superlega è ancora attentamente da monitorare.
Per il resto, la mappatura politica dell’Assemblea di oggi fa registrare diverse posizioni. Sul piede di guerra ci sarebbero Roma, Sampdoria e Torino (Cairo ha dichiarato: “Agnelli e Marotta traditori, devono dimettersi”), mentre Lazio e Napoli si sarebbero astenute e non avrebbero espresso posizioni. Il Verona, oggi, con un comunicato, ha chiarito di non aver richiesto nessuna estromissione dal campionato per le squadre della Superlega. All’appello su chi abbia proposto, invece, una seria riflessione sull’opportunità di ridisegnare gli assetti del calcio post-pandemico, hanno risposto tutti assente.