Tamponi, test, ritiri: così la ripresa della Serie A rischia seriamente di slittare
La relazione dei medici della FIGC fissa controlli molto rigidi, non sarà semplice rispettare le tempistiche a cui sta pensando il calcio italianoLa data messa nel mirino ormai da giorni è quella di 4 maggio. In quel lunedì il calcio italiano spera di poter riprendere gli allenamenti, rispettando la lunga lista di controlli ed esami a cui calciatori e staff dovranno sottoporsi come da indicazione dei medici della Federcalcio che hanno stilato un programma molto rigido. E qui sorge il grande problema.
I test ematici, che saranno obbligatori per calciatori e staff, non sono ancora stati validati dalle autorità sanitarie, così come i tamponi respiratori scarseggiano in questo momento anche per medici e infermieri. Figuriamoci, scrive il quotidiano La Repubblica, la complessità nel reperire almeno 1400 test a cui si dovranno sottoporre giocatori e staff 48 ore prima del ritorno agli allenamenti il 4 maggio appunto. Test che tra l’altro andranno poi ripetuti con frequenza, in aggiunta ai tamponi.
Non solo. Un altro punto critico è rappresentato dall’obbligo di tenere le squadre per un mese in ritiro e solo 10 società su 20 hanno una foresteria, mentre gli altri dovranno affittare un hotel, tutti con strette regole d’igiene e l’obbligo di isolare eventuali casi positivi. Per questo l’ipotesi di tornare ad allenarsi il 4 maggio per riprendere le competizioni nazionali alla fine dello stesso mese, rimane molto complicata.
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