TE LA RICORDI? – Inter-Juve 1998: Ronaldo alza il Pallone d’Oro, Djorkaeff continua la festa
Doppia festa nerazzurra il 4 gennaio 1998: prima si festeggia il fenomeno, poi la vittoriaSan Siro ammutolisce per qualche secondo poi comincia pian piano a rumoreggiare: “Oooooo….“. Luis Nazario Da Lima, Ronaldo, è entrato in campo e si sta dirigendo verso il centro, dove gli verrà conferito il Pallone d’Oro, premio conferitogli dai giornalisti di France Football per essere stato il miglior calciatore nell’anno 1997. Dapprima lo accarezza, poi lo bacia, poi lo alza al cielo e, contemporaneamente, lo stadio esplode. È un clima di festa che però dura poco, forse nemmeno un minuto, poi Ronaldo posa il trofeo con la faccia concentrata e il pubblico torna in sé. Perché non è tempo per feste, ma è il momento di giocare uno degli Inter-Juve più sentiti di sempre.
UN ANNO “FENOMENALE” – Estate 1997: la Juventus di Marcello Lippi è campione d’Italia ma Massimo Moratti, da tre anni alla guida dell’Inter, è pronto a far follie per riportare la squadra nerazzurra ai vertici del calcio italiano e continentale. In panchina arriva Gigi Simoni, recordman di promozioni dalla B alla A e protagonista di una stagione bellissima con il Napoli; arrivano anche un giovanissimo Recoba, Diego Pablo Simeone, Moriero, Colonnesse e Sartor, anche se l’acquisto da 90 è ovviamente Ronaldo, acquistato dal Barcellona pagando una clausola di 48 miliardi di lire. Con il Fenomeno l’Inter spicca il volo in vetta, ma prima di Natale Ronaldo viene convocato dal Brasile per la Confederations Cup, l’Inter cade a Udine nel recupero e la Juventus, prima dello scontro diretto, si mette a un solo punto dai nerazzurri.
IL GRAN YOURI – I bianconeri mettono l’Inter nel mirino sognando il sorpasso, ma la squadra di Simoni sa soffrire. Il primo tempo si chiude a reti bianche, ma la ripresa si apre subito con l’acuto del Pallone d’Oro: Ronaldo riceve da Zanetti, dribbla in un fazzoletto Iuliano e Montero, resiste al fallaccio da dietro della retroguardia e serve al centro dove Youri Djorkaeff realizza il gol dell’1-0. Per il transalpino non è il primo centro alla squadra di Lippi, visto che anche l’anno precedente era andato a segno in Coppa Italia, aiutando l’Inter a superare il turno. Simoni alza la guardia, i nerazzurri non sbagliano più e al 90′ si riportano a +4.
SODDISFAZIONE EUROPEA – Sarebbe il colpo del ko per la corsa scudetto, ma anche a causa di dubbie decisioni arbitrali che alzano un gran polverone, la Juventus tiene il passo e sorpassa anche l’Inter in inverno. Il tricolore si decide nella gara di ritorno, passata alla storia per il celebre rigore non fischiato a Ronaldo dall’arbitro Ceccarini, che poi conferisce un penalty ai bianconeri sul contropiede. I nerazzurri sfogano la rabbia in Europa e, trascinati da Ronaldo, conquistano al Parco dei Principi di Parigi la terza Coppa Uefa della loro storia, battendo la Lazio di Eriksson, Nedved e Mancini con un sonoro 3-0.
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