Dalla trattativa con Moratti alla cessione a Suning: la storia di Thohir all’Inter
Erick Thohir resta per il momento azionista di minoranza ma lascia la carica di presidente a Steven ZhangADDIO MANCINI, ARRIVA DE BOER
Nell’agosto del 2016, dopo una stagione conclusa al quarto posto – che in quel momento storico non garantiva l’accesso in Champions League – in casa Inter si rompe qualcosa: Suning è diventata proprietaria della maggioranza del club da poche settimane, ma di fatto ha lasciato la gestione del club a Thohir e Bolingbroke, con Ausilio sullo sfondo. Di fatto, in casa nerazzurra si respira un clima di grande incertezza, e in questo scenario i rapporti tra Mancini, la dirigenza e Thohir non sono più idilliaci. Il tecnico di Jesi non è contento per il mercato e in più di un’occasione lascia intravedere segnali di nervosismo. Nonostante questo, il Mancio resta sulla panchina nerazzurra fino a due settimane dall’inizio del campionato, ma ormai il copione del film ha un finale già scritto: i dissidi con dirigenza e proprietà sono troppo forti e le strade di Mancini e dell’Inter si separano.
A quel punto Thohir – che aveva ancora un peso importante nell’Inter per quanto riguarda le decisioni di natura tecnica – compie una scelta davvero molto rischiosa: vale a dire quella di puntare su Frank de Boer, ex allenatore dell’Ajax, con zero esperienza da tecnico al di fuori dei confini olandesi. La scelta si rivelerà fallimentare, con l’Inter che dopo pochi mesi sarà costretta ad esonerare de Boer, consegnando la panchina a Pioli.