THOHIR – Tra qualità e visibilità: ecco la ricetta giusta per il presidente
Thohir intervista a margine della premiazione all’ICCS
Dopo la premiazione all’Istituto della Camera di Commercio Italiana di Singapore, Erick Thohir ha rilasciato numerose dichiarazioni. Nell’intervista concessa proprio alla ICCS, il presidente ha innanzitutto chiarito il suo rapporto con Massimo Moratti e della sua idea di gestione del club: “Italia e Indonesia sono simili per quanto riguarda le famiglie. Anche in Indonesia molte aziende sono guidate da famiglie. Negli ultimi 10-15 anni in Indonesia, sempre più famiglie sono diventate professionali nel guidare le aziende. Ma allo stesso tempo, come imprenditori, noi ci sediamo al tavolo con i nostri dipendenti per raggiungere gli obiettivi. E’ questo che ho detto a Moratti: non c’è competizione tra di noi, gestiamo il club. Se non hai fiducia nei tuoi professionisti, perché dai loro un lavoro? C’è un equilibrio tra famiglie e professionisti e questo è il modo di guidare un’azienda in futuro“.
L’ITALIA… – Successivamente Thohir spiego perché ha deciso di investire proprio in Italia: “Non ho investito solo in Italia ma ho interessi anche in altri Paesi come gli Stati Uniti. Ma se si parla dell’industria calcistica, gli States non possono essere paragonati all’Europa. E l’Italia è uno dei Paesi più grandi per quel che riguarda il calcio, e sono convinto che a breve il campionato italiano tornerà a competere con gli altri tornei europei come la Bundesliga e la Liga. E’ un grande passo per me, se guardiamo all’investimento e alle opportunità che ci sono in Italia. Allo stesso tempo, credo che quest’investimento arrivi al momento giusto: l’obiettivo per i club italiani adesso è quello di diventare sempre più orientati verso il business. E la seconda generazione di proprietari è già rappresentata nei club“.
… E I SUOI PROBLEMI – “L’Italia produce molte cose efficienti, produce macchine di alta qualità, ottima cucina, ed è una delle principali mete turistiche del mondo. Non sono tanti i Paesi che hanno opportunità del genere. Avete già un ottimo brand e stile di vita, è impossibile paragonare l’Italia ad altri Paesi. Ma anche qui c’è la sfida per competere con le altre nazioni del globo; Londra e il Regno Unito, per esempio, hanno avuto un grandissimo successo internazionale e molta gente investe lì. Questo è il momento giusto, se tutti lavorano insieme, per creare molti progetti interessanti per l’Italia. Ovviamente, parlo di turismo e anche di infrastrutture; parlando di proprietà, è il Governo che deve decidere come essere più aperto per chi vuole investire. Se invece parliamo di aziende, devono essere i businessmen italiani insieme a chi viene da fuori a creare un nuovo modello di industria per l’Italia. Credo che nei prossimi due anni gli imprenditori italiani devono essere i nuovi Marco Polo; penso che sia il momento giusto, perché l’Europa sta lentamente tornando ai vertici e l’Italia deve essere parte di questo grande passo. Come Paese ne ha l’opportunità, avete i migliori brand del mondo“.
QUALITA’ – Secondo il tycoon indonesiano per rilanciare il calcio italiano bisogna lavorare sulla qualità: “Gli altri grandi club nel mondo hanno la maggior parte degli introiti provenienti dall’estero, a differenza dei club italiani. E’ una cosa buona investire nell’Inter come nella Juventus o nel Milan, perché questi tre club hanno un forte brand, una grande storia e ottime fondamenta. La grande opportunità è portare questi tre club a competere con gli altri grandi club mondiali. Ma se si parla dei campionati, questi tre club non possono sopravvivere se il resto della lega non si uniforma al resto delle altre leghe mondiali. Perché all’interno del campionato ci sono 18-20 squadre. Per avere un buon contenuto, devi creare una buona qualità delle partite“.
VISIBILITA’ – Un altro ingrediente importante potrebbe essere la visibilità del calcio italiano anche fuori dall’Europa: “L’orario delle partite può anche essere favorevole agli spettatori asiatici. Se guardiamo agli altri campionati, si nota che quello asiatico è diventato il principale mercato: molte partite del campionato inglese sono giocate in un orario favorevole per gli spettatori asiatici, come le 19 che là è l’ora di pranzo. In Italia soprattutto le partite migliori si giocano in notturna per noi, e le partite al pomeriggio italiano il più delle volte non sono quelle importanti. L’Inter di sicuro è un top brand mondiale, siamo tra i primi 15 al mondo, ma alla fine siamo parte della lega e dobbiamo discutere insieme su come penetrare i nuovi mercati, come dare un buon orario di fruizione per il mercato asiatico, come dare un buon gioco per chi lo guarda e migliorare la qualità degli arbitri. E come creare partite in Asia: magari un giorno avremo Inter-Milan giocata a Singapore“.