Thohir: “Lavoro per portare in alto l’Inter non me stesso! La fiducia della società e di Moratti è un onore”
Thohir dichiarazioni:”Lavoro per portare l’Inter in alto”
Il Presidente dell’Inter Erick Thohir negli ultimi giorni è stato impegnato nel stringere nuovi accordi di lavoro per la società. Prima di lasciare Milano per fare ritorno a Jakarta, però, ha voluto esternare tutte le sue impressioni su questi primi mesi della sua presidenza e ha voluto rassicurare i tifosi sul futuro della società e della squadra. Queste le dichiarazioni concesse ai microfoni di Inter Channel:
REAL MADRID – “Quando ero a Madrid ho avuto l’opportunità di imparare, qualunque essere umano ha bisogno di conoscere ed imparare, perché ognuno di noi è diverso dagli altri. Il Real Madrid mi ha dato l’opportunità, per esempio, di vedere le strutture d’allenamento che sono state costruite un paio d’anni fa e sono fantastiche perché la maniera in cui hanno organizzato le strutture è perfetta. Al momento non possiamo copiarli al 100%, considerato che siamo in un periodo di transizione, ma certamente apporteremo dei miglioramenti alla “Pinetina” nei prossimi anni, tra cui sicuramente la palestra. E’ un bene migliorare le strutture anche per i giocatori, per il loro allenamento e per la loro crescita calcistica. Comunque, ripeto, il modello da imitare è il centro sportivo di Valdebebas.”
BUSINESS MODEL – “Lo stadio credo sia bellissimo e lo rimarrà, anche rispetto ai modelli di business che abbiamo in mente. Dobbiamo far crescere gli introiti e dobbiamo mantenere il giusto equilibrio nella gestione del budget, per poter rendere il club in salute. Perché se non ti prendi cura di ciò che costruisci non serve a nulla costruire ed è per questo motivo che parlo di modelli di business. Come ho già detto, il mio modello è il Real Madrid che fa la stessa cosa e noi vogliamo competere con loro. In questo momento non possiamo, ma se analizziamo la realtà siamo ancora il quindicesimo club per fatturato nel mondo e loro sono primi o secondi. Vogliamo diventare almeno il decimo e avvicinarci lentamente a loro. Non è facile, dobbiamo lavorare duramente, ma l’opportunità c’è, visto che i nostri introiti possono ancora crescere.“
INTER FOREVER – “Ho imparato qualcosa anche riguardo Inter Forever con cui tutte le nostre vecchie glorie si stanno impegnando: è una buona cosa mantenere un collegamento con i nostri vecchi eroi , credo che sia necessario rispettare il modo in cui hanno aiutato il club e scritto la storia per l’Inter. Ho visto la stessa cosa al Real Madrid, quindi quella dell’8 giugno sarà una partita emozionante per noi e per il Real. Inoltre, se tutto va bene giocheremo un’altra partita contro di loro il 26 luglio negli Stati Uniti. Quindi per quanto mi riguarda si tratta di un’esperienza veramente positiva. Per me è utile imparare vedendo quello che fanno gli altri club.
Così facendo è possibile prendere come valore di riferimento gli altri e valutare ciò che più o meno è giusto e importante per noi e la nostra crescita. “
PARTNERSHIP – “Dobbiamo far crescere gli introiti, è bello vedere i miei manager, il mio team lavorare duro e grazie a questo lavoro raggiungere un obiettivo.
Così come quando dei soci, come nel caso di Infront, credono nel progetto. Quello che abbiamo adesso è un accordo da 80 milioni di euro in quattro anni che vede un aumento del 50% dell’introito derivante dall’accordo. E’ una buona cosa, ma non ci fermiamo qui: ecco perché vogliamo lavorare insieme ad altri partner come Pirelli e Nike per studiare come possiamo crescere insieme a livello globale. Alla stessa maniera vogliamo avere incontri a riguardo con altri partner come Volvo, Deutsche Bank e le altre società che lavorano con noi. E’ positivo che abbiano fiducia nei nostri progetti.
E’ un momento emozionante, può dimostrare che la nostra società può crescere e competere. I risultati si vedranno: quello con Infront è un buon accordo, ma non è abbastanza, abbiamo bisogno di continuare a crescere.”
DERBY – “Il derby lo conosco da diverso tempo, ma viverlo da presidente è tutta un’altra cosa: si avverte più emozione e pressione. All’andata abbiamo vinto, penso che il ritorno sarà una partita molto difficile, perché entrambe le squadre vogliono conquistare punti, le ultime tre partite sono molto importanti per noi, vogliamo essere certi di tornare in Europa. Riuscirci sarebbe una buona cosa per la nostra squadra perché così si giocherebbero più competizioni, sarebbe un bene non solo per i giocatori d’esperienza ma anche per i più giovani, in modo che abbiano più spazio per giocare. Ecco perché per me è emozionante andare in tournée, in questi contesti si possono giocare partite come quelle contro Real Madrid, Manchester United, è una cosa positiva per far crescere l’affiatamento della squadra. E’ giusto per noi trovare i riferimenti giusti, così come lo è acquisire esperienza per i giocatori giovani. Non voglio dire nulla di particolare alla squadra; credo che l’allenatore e i giocatori faranno del loro meglio nel derby, confido di ottenere i tre punti, so che non è facile, ma ne abbiamo parlato: sono convinto che possiamo fare bene, non solo nella partita contro il Milan, ma anche nelle due che rimangono. Non credo nella necessità che ci sia un uomo derby, per quanto mi riguarda, voglio che tutti i giocatori diano il massimo: se vincessimo la gara, tutti i giocatori sarebbero l’uomo partita, perché è tutta la squadra che gioca per vincere, non il singolo giocatore.”
LA SOCIETA’ – “Non sono qui per il prestigio personale, sono qui per lavorare. Per questo la fiducia che l’Inter e Massimo Moratti hanno in me è un onore. Ecco perché quando abbiamo avuto l’assemblea ho detto ai soci che è un onore per me far parte della famiglia, ed è anche emozionante, perchè non avrei mai pensato di diventare presidente. Voglio solo lavorare duramente e costruire una squadra forte con il management e con il mio staff. L’Inter mi sta dando molto, a volte la gente mi riconosce di più rispetto a prima ed è una cosa singolare. A Jakarta già mi conoscevano, ma per esempio quando vado a Londra, lasciando stare Milano e l’Italia, è veramente impressionante. Sono una persona a cui piace la buona cucina e quindi quando vado a mangiare in un ristorante mi riconoscono subito come Presidente dell’Inter. Ma io sono una persona normale, amo per esempio camminare per le strade di Londra. Mi fa piacere se le persone mi riconoscono quando passeggio e si fermano a salutarmi. E’ una bella cosa ma allo stesso tempo perdo un po’ della mia privacy. L’Inter è un grande marchio e io rappresento l’Inter, ma continuo a dire che lavoro tutti i giorni per portare l’Inter in alto, non il nome di Thohir. L’Inter è la cosa più importante per noi, e tutti quelli che ci lavorano devono rispettare la sua storia e le sue tradizioni, perché l’Inter è l’Inter, non è solo una squadra di calcio, ma è una storia di esseri umani, di fratellanza ed è bellissimo che tutti noi possiamo contribuire a questa grandissima storia. Siamo tutti d’accordo nel dire “questi siamo noi, questa è l’Inter”. L’ ho detto all’allenatore e ai giocatori, che per quanto possano avere nomi altisonanti l’Inter sarà sempre più grande di loro. Ecco perché quando prendo delle decisioni lo faccio guardando a ciò che è meglio per la società e per i tifosi, non per me stesso. Come quando i media mi hanno detto che ho comprato Hernanes, io ho risposto che non è così, ma è l’Inter ad averlo comprato. Oppure riguardo alle decisioni, non le prendo solo io, ma le prendiamo tutti insieme. Negli ultimi 5 mesi mi sono concentrato molto sulla riorganizzazione della Società, riguardo cosa abbiamo dal punto di vista di media companies associate. E poi su come aumentare gli introiti e allo stesso tempo sulla costruzione della squadra.”
DESIDERI FUTURI – “Guardo con entusiasmo al futuro che riguarda altri aspetti dell’Inter: i media, il sito internet, le strutture dello stadio. Oggi, purtroppo, sento di non essere ancora pienamente concentrato su queste ultime cose perché prima ci sono altre priorità. Insomma, un sacco di cose da fare nei prossimi due anni. Buona fortuna per il derby, lo guarderò dall’Indonesia!”