FOCUS – Chi vuol salire sul carro della “gioventù”?
Thohir Mazzarri giovani: il nuovo progetto nasce nella confusione
Thohir, Mazzarri e i giovani, il triangolo no, non l’avevano considerato probabilmente.
Walter Mazzarri è stata la scelta della precedente gestione capeggiata da Massimo Moratti, un allenatore esperto per risollevare una squadra disastrata e non solo per colpa di Stramaccioni, allenatore “giovane”. Il tecnico toscano è stato ingaggiato per la sua esperienza di gestione di un gruppo, per la sua solidità, un usato sicuro per valorizzare alcuni giocatori finiti nel dimenticatoio, un “vecchio” volpone della serie A capace di mettere ordine e di riportare la squadra nerazzurra in Europa. All’inizio l’obiettivo pareva essere il terzo posto, ora ben più realisticamente si punta ad un piazzamento in Europa League, ma basterà questo a Mazzarri per ottenere la riconferma? Erick Thohir si è espresso in maniera contrastante sull’attuale tecnico, inizialmente confermandolo “per tanti anni” e poi mettendolo in discussione a seconda dei risultati, una linea di pensiero legittima perchè il posto si salva con gli obiettivi centrati, col bel gioco e con la determinazione. Il patron indonesiano non ha scelto Mazzarri ma si è trovato Mazzarri, ha le idee chiare su come deve essere l’Inter del futuro, ha da subito investito su Hernanes, ha cacciato Marco Branca investendo di maggiori responsabilità Piero Ausilio e ha come modello il Barcellona, si investe sui giovani dunque in un programma ambizioso e programmato con anticipo. Il tecnico ex Napoli dovrà giocarsi bene le sue carte da qui in avanti, alla luce delle recenti dichiarazioni di Thohir, insofferente per lo scarso utilizzo dei giovani, soprattutto Icardi e Kovacic. D’altronde, salvo cataclismi, il posto in Europa League sembra garantito e questa è chiaramente una stagione di transizione dove sperimentare e provare per il futuro, una logica che non sembra trovare consensi in Mazzarri, forse troppo chiuso e ostinato sulle sue antiche e inossidabili idee. Squadra di esperienza, giocano i big anche se spremuti e fuori condizione, meglio un giocatore normalissimo come Kuzmanovic che un talento acerbo e “rischioso” come Kovacic, Milito a tutti i costi anche se Icardi non sbaglia una virgola, Jonathan rilanciato e in flessione che viene sempre regolarmente preferito a D’Ambrosio, investimento di gennaio seguito e cercato a lungo. Il gioco latita e si fatica tantissimo con le squadra piccole, la squadra sembra molle e spompata, senza quel fuoco dentro tipico del suo allenatore, gli arbitri rappresentano un oggettivo ostacolo, alcune dichiarazioni di Mazzarri dei tentativi spesso errati di giustificazione.
Thohir mette soldi e passione, vuole un gioco più brioso ed esaltante e vuole l’esaltazione dei giovani di valore della rosa. Mazzarri, tra le mille qualità che gli sono riconosciute per i risultati passati, non ha quello di saper valorizzare la gioventù, preferisce giocatori solidi ed affermati, pronti subito all’uso ma per poter continuare ad essere condottiero del nuovo progetto nerazzurro deve reinventarsi anche nel ruolo di valorizzatore sin da subito, sperimentando e permettendo ai giovani di sbagliare perchè tanto, al momento, sbagliano anche (e molto) i “vecchi”. Thohir ha il nome di De Boer in testa, parla sempre di progetto giovane, ma i nomi attualmente accostati all’Inter, seppur di grande valore, sono tutti over 30 a parametro zero (Vidic, Sagna, Evra), insomma va bene il nuovo ciclo ma basato su idee più chiare possibili in modo che, chi voglia rimanere sul carro, sappia quale impegno mettere in questa nuova avventura.