Thohir vuole evitare acquisti faraonici: meglio far quadrare i conti e Moratti…
Il presidente dell'Inter avrebbe ribadito al suo staff che bisogna pensare prima a far quadrare i conti e poi agli acquisti e Moratti sarebbe contrariato“Saranno i prossimi sei mesi, quelli che ci dividono dal 15 novembre, a chiarire il futuro societario nell’Inter. Dove la situazione è ingarbugliata, per non dire tesa, viste le differenti posizioni e visioni tra i due azionisti principali, Erick Thohir e Massimo Moratti”. Ha un che di catastrofico la situazione societaria dell’Inter descritta da La Repubblica e che riguarda i rapporti tra i due soci e la trattativa di cessione di quote al Suning Group: “Le difficoltà di Thohir a far quadrare i conti sono ormai note, come è arcinoto il -140 nel bilancio consolidato al giugno 2015, i problemi a rientrare nei paletti del Fair Play Finanziario visto che la prossima stagione il club tornerà in Europa League, e una campagna acquisti che si preannuncia in estrema sofferenza: il presidente indonesiano ha ribadito allo staff tecnico e dirigenziale che il suo principale obiettivo è il “break even”, il pareggio di bilancio, quindi meglio non pensare ad acquisti faraonici, anzi, bisogna cedere pezzi e acquistarne altri, ma guadagnandoci.
Ed è proprio quello che preoccupa Moratti, il quale l’altro giorno l’ha detto chiaramente: «Pensavo che Thohir investisse di più». Frase rivelatrice delle divergenze di opinioni tra i due, soprattutto ora che i cinesi del Suning Group hanno avanzato la loro proposta: rilevare la maggioranza delle quote del club (il 70%) pagandole non più di 100 milioni e accollandosi la situazione debitoria, mentre Thohir valuta le sue quote almeno il doppio (200 milioni), altrimenti non se ne fa nulla, a meno che, sostiene il presidente, Suning non entri nell’Inter sottoscrivendo un aumento di capitale, comportandosi da partner di minoranza per sviluppare il marchio in Oriente e scommettendo sul piano quinquennale dell’indonesiano. Un’ipotesi che non convince Moratti, il quale alla scadenza del 15 novembre 2016 (tre anni esatti dopo la sua uscita di scena) potrà esercitare il put, ossia obbligare Thohir a rilevare le sue quote, pari al 29,45%, solo che un’altra cosa arcinota è che Thohir non ha alcuna voglia, né possibilità, di farlo. In questa fase dunque Moratti si augura che l’attuale presidente accetti la proposta di Suning e si faccia da parte nei prossimi mesi, perché il rilancio tecnico della squadra non è più differibile e il presidente indonesiano ha finora dimostrato di non poterlo nemmeno tentare. Ma un’altra estate di acquisti col bilancino, un occhio e mezzo ai conti e solo mezzo al reale rafforzamento, non permetterebbe all’Inter di tornare tra le grandi d’Italia e d’Europa, e intanto la prossima sarà la quinta stagione consecutiva fuori dalla Champions League: di questo passo, si rischia di sparire dal calcio che conta”.