19 Agosto 2018

Thohir: “Sono presidente e tifoso dell’Inter. Non ho mai illuso nessuno, non ho mai promesso lo scudetto. Venduto a Suning…”

Il presidente nerazzurro ha rilasciato una lunga intervista all'agenzia Lapresse
thohir de boer

Il presidente dell’Inter Erick Thohir, responsabile anche del comitato organizzatore dei Giochi Asiatici, rompe il silenzio e torna a parlare concedendo una lunga intervista all’agenzia Lapresse. Dopo la grandiosa cerimonia di apertura, il tycoon è pronto a guardare l’esordio della squadra di Luciano Spalletti in Serie A: “Mi aspetta un’altra notte in bianco, c’è il debutto della mia Inter contro il Sassuolo… Ma perché la Serie A non adotta gli stessi orari della Premier? Noi asiatici siamo penalizzati, si va letto alle tre e mezza di mattina. Sono ancora presidente della società e ho ancora il 31% delle azioni. Soprattutto resto un tifoso appassionato”.

L’Inter sempre nel cuore: “Le dico questo: chi viene nel mio ufficio vede appese solo magliette dell’Inter, a cominciare da quella di Bergomi e di Zanetti. Oltre a quelle dei Philadelphia, la mia squadra in Nba. Però il business è il business. E io, quando ho comprato la società da Moratti, non ho mai illuso nessuno, non ho mai promesso lo scudetto subito. A un certo punto mi sono dovuto proteggere. Cerchi di capire cosa intendo. Quando sono arrivato mi sono posto cinque obiettivi. Il primo: costruire infrastrutture all’altezza della situazione, dal centro di allenamento allo stadio di San Siro. Il secondo: riorganizzare il management, infatti ho assunto Bolingbroke dal Manchester United e Antonello dalla Puma. Il terzo: allestire poco alla volta una squadra forte, per poi arrivare all’acquisto delle stelle. Il quarto: rispettare il financial fair play, cioè non poco. Il quinto: andare in Europa League e, nel giro di 5 anni, rientrare in Champions League”.

Qualcosa è andato storto:Lo stadio non è stato possibile costruirlo, avrebbe generato business, sarebbe aumentato il giro di affari, il fatturato che consente di rimanere al passo con i grandi club di Europa. Prenda come esempio la Juventus, che si è potuta permettere Cristiano Ronaldo… Comunque, mi sembra che Suning abbia lo stesso obiettivo. Lo stadio, intendo…”.

La vendita a Suning“Perché c’è stato chi si è offerto per diventare partner di maggioranza, con grandi obiettivi. Ho pensato: va bene… Ripeto: io mi sono solo protetto. Ho mantenuto la carica, il posto allo stadio, il 31% delle azioni, mi scrivo con i miei amici italiani e interisti. Ora tocca a Suning”

L’assenza a Milano: “Io non ho mai promesso che avrei passato settimane, mesi a Milano. Sono un uomo di affari e i miei interessi sono qui, in Indonesia. A Milano sono andato alcune volte, come a Londra… Avevo creato un management di assoluta affidabilità proprio per questo, per non dover essere tutti i giorni in Italia. Management di cui mi fidavo ciecamente”.

Il mercato nerazzurro: “Sono curioso di vedere in campo i nuovi acquisti ma onestamente nelle ultime settimane mi sono occupato solo degli Asian Games”.

 

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