Durante una lunga intervista concessa a DAZN per raccontare gli aspetti salienti della sua carriera da giocatore, Marcus Thuram si è soffermato anche sui suoi primi mesi all’Inter e sulla sua evoluzione da centravanti.
Queste le sue parole:
DERBY – “Quando chiudo gli occhi e penso al Derby penso al momento in cui entriamo sul campo e ci sono due le coreografie. È stato speciale. Il gol? Mi ricordo che era una ripartenza: Lautaro manda Dumfries in profondità, io recupero palla, vedo che Thiaw non mi attacca subito, vuol dire che ho il tempo di girarmi, lo punto e sono uno contro uno con lui. Ho il tempo di tirare, entro, tiro, faccio gol.”
NUMERO 9 – “L’anno scorso è stato il primo anno in cui ho fatto il 9 per tutta la stagione. Ausilio mi aveva visto come 9 già due anni fa, vuol dire che mi conosce molto bene come giocatore e questo mi ha aiutato a fare la scelta. Penso che il mio percorso, l’aver giocato prima in altre posizioni, mi abbia aiutato a diventare il 9 che sono oggi. Non sono un 9 tipico che rimane fermo e non si muove: mi piace muovermi, giocare con i compagni, dribblare, fare assist e gol. Aver giocato sull’ala in passato mi permette oggi di fare cose così.”
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