Toldo:”Eto’o fondamentale per il Triplete, Totti è una bandiera…”
Francesco Toldo, campione dell’Inter e della Nazionale italiana, ha avuto il piacere di giocare e confrontarsi con parecchi giocatori. E nell’Inter e in Nazionale è stato compagno di Samuel Eto’o e Francesco Totti che si sfideranno domani sera all’‘Olimpico’. Queste le parole di Toldo, rilasciate al Corriere dello Sport, in merito ai due campioni:
“Spero che segnino entrambi, magari anche più di un gol a testa, ma non chiedetemi un pronostico. Spero in un match con tante reti, ma non in un pareggio. Ho avuto la fortuna di giocare con entrambi e vi posso assicurare che è stato un privilegio. Due campioni fantastici che fanno vincere le squadre dove militano. Il vertice della loro carriera lo hanno toccato anni fa, ma sono comunque uomini sempre capaci di fare una giocata vincente, di cambiare il corso di una partita. Come descrivere Totti? Un artista, un giocatore senza tempo, capace di resistere in un ambiente non facile come quello di Roma. Francesco è un simbolo del calcio italiano, passato indenne dalle polemiche degli ultimi anni. Ha estro, fantasia e faccia tosta. Fuori dal campo è allegro e scherzoso. Mi ricordo nei ritiri della Nazionale ogni dopo cena c’erano le sue barzellette… Era molto autoironico e divertente”.
A Francesco Toldo viene ricordato un incontro in cui i due furono decisivi per le sorti della Nazionale:“La semifinale degli Europei del 2000. Io parai 3 rigori e lui nella sequenza finale segnò con il cucchiaio”. Invece, da avversario:“In un Roma-Inter 3-3 mi ricordo una sua punizione imparabile all’incrocio. Che botta. Totti è un esempio per i più giovani, una delle poche bandiere perché ha iniziato e finito in una sola società, una cosa molto rara in questo sport. E? un simbolo di Roma e un ragazzo per bene, un?immagine che si è conservato nel tempo”.
Si passa, poi, a parlare di Samuel Eto’o:“Eto’o è un attaccante molto tecnico che sa fare i gol facili, ma anche crearseli con la sua tecnica. Giocandoci insieme mi ha impressionato per la sua duttilità. Quando la squadra difende, lui dà una mano: questa qualità gliel’hanno inculcata al Barcellona ed è stata fondamentale per l’Inter nell’anno del Triplete. La sua dote migliore è che regge molto bene la pressione. Come tutti i campioni. Com’è fuori dal campo’ E’ eccentrico, ma anche molto generoso perché aiuta chi ha bisogno. E nello spogliatoio è un leader, uno che dà l’esempio, ma che se deve dire qualcosa in faccia, lo fa senza problemi”.