Tottenham-Inter: la continuità degli inglesi contro il cuore nerazzurro
di Gianluigi Valente
L’Europa League entra nel vivo questa sera con l’andata degli ottavi di finale. E tra le sfide dal sapore tipicamente da Champions Tottenham-Inter è di sicuro quella che spicca di più: si affrontano due squadre che, nei loro rispettivi campionati, stanno lottando per assicurarsi un posto proprio nella prossima Coppa dei Campioni. Gli inglesi vengono da 12 risultati utili consecutivi in campionato, frutto di 7 vittorie e 5 pareggi, mentre i nerazzurri stanno provando a superare una fase difficile caratterizzata da tanti infortuni importanti, esclusioni eccellenti e soprattutto qualche sconfitta di troppo. Ma per andare avanti in una competizione come l’Europa League è necessario abbandonare il passato più remoto e provare a dare tutto nei due confronti.
LE FORMAZIONI – Villas-Boas, ex numero due di Mourinho in nerazzurro e più volte accostato alla panchina dell’Inter, manderà in campo un 4-2-3-1: a difendere i pali di Friedel, dovrebbero esserci Walker, Dawson, Vertonghen, Naughton; a centrocampo la diga sarà formata dai due mediani Livermore e Parker, sempre abili a spezzare il ritmo degli avversari e a proporsi per gli inserimenti senza palla; in avanti, dietro all’unica punta Defoe, dovrebbe agire il terzetto formato da Lennon, Sigurdsson e Bale. L’Inter scenderà in campo con uno schieramento tattico equilibrato (4-3-1-2): Handanovic difenderà la porta, mentre davanti a lui agiranno Zanetti, Chivu, Juan Jesus e Pereira; a centrocampo Gargano, Cambiasso e Kovacic faranno la guardia dietro ad Alvarez, trequartista alle spalle del duo Cassano-Palacio. Assenti dell’ultim’ora Ranocchia e Guarin.
SQUADRA TENACE – Il Tottenham non è nuovo a prestazioni coriacee: due settimane fa ha recuperato negli ultimi minuti da uno svantaggio di 2-1 segnando due gol in extremis e portando a casa tre punti fondamentali per la corsa all’Europa. La stella della squadra è Gareth Bale, quel terzino trasformato quasi in ala negli ultimi due anni che Barcellona e Manchester City hanno tanto sognato in passato. Dotato di corsa, tiro, agilità e di una tecnica di ottimo livello, l’esterno è uno dei pezzi pregiati del calcio britannico ed è spesso risultato decisivo perché è in grado di creare la superiorità numerica con molta disinvoltura. E una squadra dinamica come quella di Andrè Villas-Boas di sicuro può sfruttare al meglio il campo aperto.
CUORE INTER – Si spera che la voglia di mangiare l’avversario non sia però stasera una caratteristica esclusiva degli uomini in maglia bianca. I primi 45′ minuti di Catania sono stati emblematici di tutto ciò che il calcio non deve essere: apatia, mancanza di connessione tra i reparti, poca sincronia nei movimenti. Il secondo tempo ha invece mostrato quelle che sono le potenzialità di un gruppo che quando vuole può sempre fare male. Palacio è sempre più il simbolo di questa compagine, il finalizzatore che i nerazzurri avevano in Milito fino a un mese fa; e anche i vari Alvarez e Schelotto, in un contesto diverso da quello delle ultime uscite, possono dare un loro contributo. L’augurio è che questa sera si rivedano il cuore che ha contraddistinto la reazione stupenda di domenica scorsa e la voglia di attaccare ogni singolo pallone e ogni spazio. Perché al di là di chi può sembrare favorito e chi meno, le partite iniziano tutte dallo 0-0: starà a Cassano (ritorno importante) e compagni dimostrare di non essere inferiori a nessuno.