21 Aprile 2015

Touré:”Andrò dove avrò delle sfide, Mancini un mentore, non mi piace che vengano cercati colpevoli…”

E’ finalmente giunto il momento in cui è il diretto interessato a parlare della sua situazione e dello scenario futuro; Yaya Touré, cercato da diverse big d’Europa tra cui soprattutto l’Inter, intervistato da Footmercato, ha così commentato le voci su un possibile addio al Manchester City:“Da quando ho iniziato a giocare a calcio avevo un sogno e sono andato ben oltre le mie aspettative, oggi porto il sogno di tanti ragazzi giovani. Rappresento l’Africa ed è una cosa che non ha prezzo. Nessuno stipendio mi farà avvicinare a una società se io ritengo che il posto in cui andrò non è adeguato o non avrà sfide per me. Sarebbe ingiusto nei miei stessi confronti. Arriva un momento in cui non ci si ferma a guardare le cifre, ma si va oltre, sebbene la stampa inglese sembri più interessata alle cifre che allo sport. Per il futuro, non ne so più di voi, io andrò laddove vedrò nuove sfide. È la mia natura”.

Il centrocampista ivoriano ha parlato anche delle dichiarazioni rilasciate dal suo agente Dimitri Seluk in cui ha denunciato che i dirigenti del City incolpano proprio Touré per gli insuccessi della stagione:“Quando le cose non vanno bene in una squadra le figure più importanti vengono bersagliate, non sono il solo ma c’è la tendenza a essere più severi con me. Credo che alcune persone debbano trovare un colpevole per forza. Qualcuno si può consolare con questo esercizio, a me non piace affatto. Il calcio è il mio lavoro e la mia passione, queste sono 2 ottime ragioni per fare il meglio che posso! Accetto le critiche se mi consentono di migliorare e le ignoro quando hanno lo scopo solo di affossarmi”.

“Quando sono arrivato al City, Pellegrini non era l’allenatore. Come i giocatori, anche i tecnici vanno e vengono. Come già detto, lo devo ai tifosi del City di lottare e battermi in questo club sino al termine della mia carriera qui, così come a me stesso e all’Africa. Le mie decisioni non saranno certo influenzate da un eventuale cambio alla guida tecnica, ma piuttosto per il fascino delle nuova sfida che mi si presenterà dinanzi”.

Yaya Tourè ha anche voluto ricordare il suo precedente allenatore Roberto Mancini:Mancini per me è un mentore, un allenatore fuori dal comune. Non è un segreto per nessuno che ho amato il periodo quando lui era allenatore al City, e amo ancora giocare al City. Ma ora sono arrivato a un punto in cui sono più interessato alla sfida sportiva che mi viene proposta, piuttosto che ad altre cose”.

Infine, l’ivoriano ha dato una sua opinione sul Psg:“In passato ho già dato la mia opinione sul PSG, e da allora questa mia opinione ha ispirato molti giornalisti… Il PSG è un grande club che, credo, non ha ancora finito la propria fase evolutiva e anche un grande club dove qualsiasi giocatore può trovare il proprio posto, il proprio equilibrio e apportare il proprio aiuto”.

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