30 Settembre 2013

Turnover, buona la prima: segnali confortanti dai nuovi innesti

All’Inter si parla già di titolarissimi per definire l’ossatura trovata da Mazzarri per questo avvio di stagione, ma alle loro spalle c’è una fucina di giocatori pronti a dare il loro contributo quando chiamati in causa. La prima versione del turnover, operato da Mazzarri nel dispendioso Tour de Force settimanale che ha riportato l’Inter ai ritmi delle tre competizioni, ha retto con diligenza e buon rendimento l’ingresso in una squadra che ha macinato un ottimo avvio opera di coloro che sono stati sostanzialmente sempre gli stessi interpreti. I riflettori erano puntati sulla difesa, orfana di un Campagnaro dai più considerato la sua anima:  il sostituto Rolando non ha sfigurato in sicurezza arrendendosi solo ad una sfortunata ed istintiva deviazione sul tentativo di Nainggolan trasformatosi nel punto del pari. Prima di quell’episodio l’Inter ha subito solo ripartenze e ha di fatto rischiato molto poco, disinnescando i tentativi manovrati degli avversari: il portoghese c’è ed ha sfruttato discretamente l’occasione creatasi. Sull’out mancino Pereira ha svolto un lavoro diligente e costante, il minimo sindacale per fare un passo avanti rispetto al cataclisma di stramaccioniana memoria ed ha segnato anche un gol seppur a gioco fermo, mentre Kovacic mostra una crescita costante che lo sta riportando ai livelli dell’anno scorso rendendosi protagonista di una partita di grande intensità su un campo tutt’altro che adatto a chi sa trattare con dolcezza un pallone. Infine, Belfodil: per lui il compito più difficile, quello di sostituire l’insostituibile Palacio, nell’occupazione dell’intera metacampo avversaria. Il compito è stato svolto con buona lena e spunti interessanti, anche se manca ancora la sufficiente cattiveria sottoporta: aspettiamo anche il Gran Visir d’Algeria al varco del goal. Per tutti una prestazione sufficiente e senza macchia, che confortano tecnico e tifosi: quando anche le riserve sanno reggere l’impatto dei titolari, si ottiene una squadra. Ed è solo l’inizio…