Giocare una partita ogni tre giorni significa anche raccontare un giorno una partita e tre giorni dopo il suo contrario, significa essere costretti a lodare un giocatore che 72 ore dopo ti può combinare i disastri: a contribuire alla psichedelia del racconto odierno dello sport e del calcio, insomma, un carico da novanta ce lo mette anche la realtà, la cronaca, e il resto, beninteso, ce lo mettono gli sclerotizzanti dibattiti da social, specie a bar sport chiusi per virus. Vale per tutti e vale anche per l’Inter, per la quale Leo Turrini, giornalista intervistato oggi per il consueto spazio domenicale su calciomercato.com, si augura si possa trovare un punto d’equilibrio.
Dice infatti Turrini: “La Beneamata vista in Champions con il Real non va da nessuna parte. Quella che al Mapei Stadium ha asfaltato il Sassuolo, bellissimo sino alle 15 di sabato, ha un’autostrada davanti. Vedremo se i nerazzurri trovano un punto di equilibrio”. Gli viene poi chiesto se l’Inter sia rimasta la “pazza” squadra che Conte diceva di non voler più vedere: “Boh, a me pare un po’ pazzo il contorno – risponde Turrini – Mi spiego: io capisco le dinamiche del racconto postmoderno, le convulsioni da social e bla bla bla. Ma non è molto serio far passare Conte per bollito al mercoledì e per condottiero al sabato”, conclude.
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