5 cose che abbiamo (purtroppo) imparato da Udinese-Inter 3-1
Tante cose brutte dopo Udinese-Inter 3-1Udinese-Inter 3-1 e buonanotte ai suonatori. I nerazzurri chiudono questa prima parte di campionato con ben tre sconfitte. Ora la sosta nazionali, con la speranza che possa servire per riflettere e rimettersi al posto: ma sarà molto difficile. Intanto cerchiamo di analizzare la brutta sconfitta di Udine.
LA CONFUSIONE PIÙ TOTALE
Se c’è una parola che può descrivere questa partita è: confusione. Dopo il gol di Barella (stupendo) l’Inter ha perso nuovamente la testa. A peggiorare il quadro, ci ha pensato Inzaghi con un doppio cambio storico ma incomprensibile. Capiamo la preoccupazione del tecnico nerazzurro per un’espulsione ma si tratta di giocatori di Serie A: davvero non sono capaci di giocare per 15′ (fino all’intervallo) senza prendere un cartellino giallo? E poi che reazioni ti puoi aspettare dai giocatori? Sia quelli sostituiti che quelli rimasti in campo. Si tratta dell'”ammonito quindi sostituito” all’ennesima potenza: la rigidità di Inzaghi moltiplicato per mille.
La confusione poi si vede anche nei cambi: Skriniar spostato per tre volte in campo, de Vrij entrato al posto di Acerbi e l’olandese ha “ripagato” con due errori madornali sul 2-1 Udinese. Male, male, molto male.
INZAGHI: È IL TEMPO DI RIFLETTERE
Ora c’è una sosta nazionali. Adesso c’è tutto il tempo di questo mondo per recuperare lucidità, almeno per quello che riguarda il mister. Perché l’impressione è che non solo la squadra ma anche Inzaghi sia confuso, stanco, poco lucido. Ora c’è da riflettere: sia per la società (vale la pena cambiare allenatore in questo momento?) sia per lo stesso Inzaghi (deve cercare tutte le strade possibili per cambiare questa Inter).
DIFESA ORRIBILE: ORA C’È PAURA
11 gol subiti fino ad adesso in campionato. Peggio, per il momento, hanno fatto solo Monza e Sampdoria. Inconcepibile una cosa del genere per una squadra come l’Inter. Soltanto 9 gol sono arrivati dai match in trasferta contro Lazio, Milan e, appunto Udinese. Che sia un problema di reparto, della copertura dei centrocampisti o delle prestazioni individuali dei difensori, l’Inter questo problema non l’ha risolto proprio. Ed è forse il neo più grande, il problema più grande che rischia di affondare l’Inter. Dove sono finiti gli Skriniar e i Bastoni di un tempo? Si tratta davvero di un mistero incredibile.
E ADESSO SENZA BROZOVIC?
Oltre al danno, anche la beffa. Sì, perché Brozovic è stato ammonito, era diffidato e quindi salterà il prossimo match contro la Roma l’1 ottobre. C’è il rischio emergenza per Inzaghi visto che Calhanoglu è attualmente in dubbio per il match di San Siro. Chi giocherà al posto di Brozovic? Molto probabilmente Asllani il quale però ha giocato soltanto 30 minuti fino ad adesso. Inzaghi ha preferito preservarlo ma questa decisione potrebbe ritorcersi contro. Fiducia comunque al giovane albanese.
LA SPERANZA LUKAKU
Non è Maradona ma Big Rom può dare la svolta almeno a livello mentale, senza contare che sia un grandissimo attaccante. Più che Inzaghi o i senatori, l’attaccante belga si fa sentire in campo e soprattutto nei big match può essere un elemento fondamentale. Ripetiamo: non è Maradona, ma Lukaku è troppo importante per l’Inter, per l’attacco, per Lautaro e per lo spogliatoio. Se non può darla Inzaghi, vediamo se la scossa riesce a darla Lukaku. Non ci resta molto altro da dire su una squadra che appare davvero tanto confusa.