Udinese-Inter: Cambiasso centrale e Jonathan a destra
Se all’inizio dell’anno qualcuno avesse pronosticato un piazzamento sul podio alla fine del girone d’andata, qualche interista avrebbe liberato una sonora risata: oggi invece, a pochi minuti dall’ultima gara prima del giro di boa, i nerazzurri hanno l’occasione di consolidare il terzo posto alle spalle di una Juve imprendibile e di una Lazio coriacea e operaia che sta meritando la posizione che occupa. Ma prima c’è da affrontare lo scoglio chiamato Udinese, in un match che negli ultimi anni non è mai stato semplice. Tra le mura amiche la squadra di Guidolin ha sempre perso pochi punti e anche oggi, seppur in formazione rimaneggiata, darà filo da torcere a Zanetti e compagni.
QUI UDINESE – Il tecnico dei friulani deve fare i conti con le indisponibilità di Benatia (partito per la Coppa d’Africa), Fabbrini, Badu e Pinzi (squalificato) ed è costretto a mandare in campo Heurtaux: davanti a Brkic, infatti, giocheranno il giovane francese, Danilo e Domizzi. A centrocampo Pasqual e Basta occuperanno le due fasce, rispettivamente a sinistra e a destra, con Allan perno centrale e Pereyra e Lazzari liberi di inserirsi alle spalle di Muriel, tornato titolare e al gol contro l’Atalanta prima della sosta e preferito a Maicosuel, e Di Natale. Un 3-5-2 che si baserà molto sulle incursioni centrali dei centrocampisti e, come al solito, alla capacità di creare gioco e spazi del bomber napoletano.
QUI INTER – Stramaccioni lascia ancora una volta Sneijder a casa e decide di rivoluzionare non tanto l’assetto tattico quanto gli interpreti del film Inter: la difesa a tre sarà composta, infatti, da Samuel, Juan Jesus e Cambiasso (già centrale difensivo contro Torino e Napoli). A centrocampo, quindi, ci sarà spazio per Guarin, Gargano e Zanetti centrali e per Alvaro Pereira a sinistra e Jonathan (potrebbe essere l’ultima gara in nerazzurro per lui) a destra. In avanti l’unico certo del posto sarà Antonio Cassano, mentre il posto da centravanti se lo giocano ovviamente Milito e Palacio, con El Trenza leggermente favorito sul Principe.
VELOCITA’ – Da due anni l’Udinese di Guidolin gioca senza una torre al centro dell’attacco, preferendo le verticalizzazioni rapide e una manovra in generale veloce e con pochi tocchi, soprattutto nelle ripartenze: questo permette all’undici bianconero di mantenersi sempre corto e di poter iniziare la fase di recupero in maniera aggressiva e repentina. Ovviamente quella dei Pozzo è una compagine tutto sommato molto giovane, e questo potrebbe essere un punto a sfavore soprattutto in ottica di gestione della partita e del risultato. Particolare attenzione va riservata alla sorpresa salentina dello scorso campionato: Muriel. Rientrato da poco da un infortunio, il talento colombiano ha nella rapidità di gambe e nell’espolosività in corsa le sue armi migliori. Sarà compito di Juan Jesus, probabilmente, limitarlo e tenerlo lontano dall’area di rigore.
SOLIDITA’ E GENIO – Rispetto a un paio di mesi fa, quando eravamo soliti vedere una squadra che dava la nettissima sensazione di sapere perfettamente cosa fare, l’Inter delle ultime uscite non ha pienamente convinto. Il motivo sta nella tendenza ad associare a una buona solidità solo ed esclusivamente il colpo di genio del top player di turno, da Cassano a Guarin, passando per Palacio. Di sicuro anche oggi, contro una squadra scattante e fisicamente brillante come l’Udinese, sarà fondamentale non concedere troppe occasioni da gol, ma la giocata del fuoriclasse, per quanto ben accetta, potrebbe non bastare a portare a casa un buon risultato. Ci si aspetta dai nerazzurri quella cattiveria agonistica, quella voglia di arrivare prima su ogni pallone e di ammazzare partita e avversario che mancano probabilmente dal match allo ‘Juventus Stadium’. Solo così sarà possibile togliersi soddisfazioni, oggi e sempre. Appuntamento fra pochi minuti al ‘Friuli’ di Udine!