UEFA – Inter, anche il Suning dovrà fare i conti con il FPF: la situazione
La UEFA frena gli entusiasmi in casa Inter sul fronte Fair Play Finanziario nonostante l'arrivo del colosso cinese SuningL’arrivo del Suning Commerce Group in casa Inter ha scatenato la fantasia e i sogni del popolo nerazzurro circa i possibili traguardi da raggiungere con la potenza economica di cui dispone. Purtroppo, però, il Fair Play Finanziario torna a frenare gli entusiasmi.
Infatti la UEFA consente ai nuovi proprietari di chiudere per 3 anni il bilancio con un passivo di 50 milioni prima, poi 40 e poi ancora 30 milioni senza alcuna sanzione. Questo discorso, però, non vale nel caso dell’Inter perché, come scritto negli articoli del FPF, questa strada è percorribile solamente da quelle società che nel corso dei 3 anni precedenti non abbiano stipulato con la UEFA il cosiddetto ‘Settlement Agreement’ che consiste in un piano di gestione finanziaria che illustra come il club intende rientrare nei limiti del FPF.
Ci sarebbe l’ipotesi di un rapporto di partnership commerciale tra Suning e Inter con il colosso cinese che marchierebbe le maglie nerazzurre diventando il main sponsor della squadra. Ipotesi che, però, sarebbe da scartare ancor prima di essere realizzata. Secondo i termini stabiliti dal Fair Play Finanziario, i rapporti di sponsorizzazione non possono superare di un terzo l’intero monte ricavi ed, inoltre, la cifra pattuita deve essere congrua con il mercato di riferimento. Suning potrebbe, quindi, diventare sponsor dell’Inter ma questo non risolverebbe i problemi di deficit in quanto la UEFA riconoscerebbe come legittima solamente la parte congrua con il valore della sponsorship nel mercato italiano.
Dunque per l’Inter l’unica ipotesi valida resta quella di ottenere un tesoretto da 50 milioni di euro derivante dalle cessioni dei pezzi pregiati in rosa? Assolutamente no e la spiegazione arriva dal sito Calciomercato.com. Stando alla rosa che ha chiuso la stagione 2015/16 con la qualificazione in Europa League, i nerazzurri il prossimo 30 giugno si libereranno di ingaggi importanti legati ai prestiti, senza obblighi di riscatto, di Alex Telles e Adem Ljajic che genereranno un risparmio lordo di 5,6 milioni di euro. Risparmio, questo, destinato ad aumentare fino a 10,1 milioni di euro grazie agli ingaggi di Martin Montoya e Nemanja Vidic che hanno lasciato la squadra a stagione in corso. Inoltre, in queste ultime ore si parlato con insistenza della possibile cessione di Felipe Melo. Il brasiliano, reduce da una stagione altalenante, ha un ingaggio elevato e rientra nella lista di giocatori ritenuti interessanti per il calcio cinese: brasiliano con un passato importante nei principali campionati europei. Altri due partenti in casa Inter sono Ranocchia e Dodò che dopo il prestito alla Sampdoria potrebbero partire definitivamente in estate generando un risparmio rispettivamente di 4,8 e 2,4 milioni di euro che farebbe salire il tesoretto a 22 milioni di euro. In questo modo, e con la contestuale cessione di Jeison Murillo per circa 25 milioni di euro e il rispettivo ingaggio di 3 milioni, permetterebbe all’Inter di risparmiare oltre 25 milioni di euro ai quali sottrarre le spese per gli ingaggi dei nuovi acquisti Banega, Erkin e Ansaldi. Tutto questo permetterebbe di sfoltire la rosa e realizzare un risparmio lordo sugli ingaggi senza dover rinunciare ai vari Brozovic, Perisic, Handanovic e Icardi.