La sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea sulla Superlega ha scosso il mondo del calcio. Tuttavia, questa mattina, lo stesso Tribunale ha dato un’altra stangata importante alla UEFA, dichiarando illegali le regole su un numero minimo di calciatori cresciuti nel vivaio.
Da capire, allora, come reagirà il massimo organo del calcio europeo e se ci saranno novità importanti già a partire dalla prossima stagione per quanto riguarda le cosiddette “liste UEFA”, secondo le quali vi devono essere almeno un 8 giocatori “cresciuti localmente”, nei 25 iscritti alla competizione. La loro abolizione, chiaramente, avrebbe un effetto diretto anche sulle strategie di mercato e di composizione della rosa da parte dell’Inter.
Ecco l’estratto della sentenza in cui viene evidenziata la natura discriminatoria di questa regola:
“Per quanto riguarda le regole sulla concorrenza, la Corte sostiene che le regole sui giocatori di formazione interna potrebbero avere come oggetto o effetto la limitazione della possibilità per i club di competere tra loro reclutando giocatori talentuosi, indipendentemente dal luogo in cui sono stati formati. Il calcio di alto livello è un settore in cui il talento e il merito svolgono un ruolo essenziale. Tuttavia, spetterà al tribunale nazionale determinare se tali regole limitino la concorrenza a causa del loro oggetto stesso o a causa dei loro effetti effettivi o potenziali. Se ciò si dimostrerà vero, sarà comunque possibile per l’UEFA e l’URBSFA dimostrare che tali regole possono essere giustificate nelle condizioni ricordate dalla Corte nella sua sentenza.
Per quanto riguarda la libera circolazione dei lavoratori, la Corte sostiene che le regole in questione potrebbero dar luogo a discriminazione indiretta, basata sulla nazionalità, contro i giocatori provenienti da altri Stati membri. Anche in questo caso, tuttavia, rimane possibile per l’UEFA e l’URBSFA dimostrare che tali regole incoraggiano comunque la selezione e la formazione e che sono proporzionate a tale obiettivo”.
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