Andy van der Meyde, ex giocatore dell’Inter, è intervenuto nella diretta Instagram di Football Station per ripercorrere le tappe più importanti della sua carriera. Spazio inevitabilmente anche alla parentesi in nerazzurro: “Il trasferimento all’Inter? Beh a dire la verità non volevo andare, non per i nerazzurri, ma perché non volevo lasciare l’Ajax. Mi sentivo al top della condizione, ma Moratti offrì tanti soldi al club e la società stessa mi costrinse ad andare, dicendomi chiaramente come quella nerazzurra fosse un’offerta irrinunciabile e che anche io sarei andato a guadagnare un sacco di soldi. E così fu. Mantengo ancora splendidi ricordi. Il primo anno andò bene: cercavano un esterno per un semplice 442, avrei dovuto mettere cross per Vieri, e così fu. Con Mancini giocavo di meno, così decisi di cambiare aria”.
Quel gol all’Arsenal: “I gol più importanti? Beh, quello di Roma con l’Ajax, in uno stadio pieno contro una squadra piena di grandi campioni come Totti e Cassano. Ma pure quello di Highbury: gran gol al volo, battemmo un Arsenal fortissimo, fu una notte incredibile, al ritorno trovai persino dei tifosi nerazzurri sotto casa che volevano fare festa insieme a me”.
Il retroscena su Zlatan: “Si vedeva che aveva qualcosa in più. E pensate che la sua esperienza all’Ajax non iniziò nel migliore dei modi, qualche atteggiamento sbagliato e diverse prestazioni incolori, i tifosi lo fischiavano. Poi uscì alla grande: sapevamo sarebbe diventato uno dei più forti, e così fu”.
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