Andy Van der Meyde è stato un grande calciatore, al netto dei suoi comportamenti eccentrici. L’esterno olandese ex Inter, ora Youtuber che intervista giovani calciatori olandesi, ha parlato a La Gazzetta dello Sport a proposito del suo “erede” in nerazzurro.
Van der Meyde ha dichiarato: “Vedere un altro olandese nel cuore dell’Inter non può che farmi felice. Denzel è un combattente nato, non si arrende mai, lavora sodo e fatica. Ha tanta forza fisica e resistenza. Fuori dal campo è il più buono del mondo, ma dentro “ti ammazza”. Ha tanta grinta. Credo sarà il classico acquisto che all’inizio si guarda con scetticismo e che poi conquista il cuore dei tifosi”.
“Non può e non deve pesare l’ombra di Hakimi. Achraf è uno che può fare la finale delle Olimpiadi nei 100 metri. Dumfries ha caratteristiche differenti, può reggere il confronto, ma deve essere sé stesso. Tutti hanno i propri pregi e i propri difetti. Ma si impegnerà al massimo: non è tipo a cui piace perdere un duello od un confronto. Dopo la sosta inizierà la sua vera stagione”.
Van der Meyde ha poi proseguito: “Io e lui siamo molto diversi, io ero molto più offensivo, davo il meglio come esterno in un attacco a 3. Lui non è il classico talento puro olandese, ma corre tanto, crossa bene e segna parecchio. Nel calcio moderno tra me e lui sicuramente scelgo lui. Oggi serve gente in grado di andare a mille. Per un olandese arrivare in Italia è un altro mondo, anche per la pressione. Sento spesso Dumfries per consigliarlo. L’Inter e Milano sono speciali, anche mezzo vuoto San Siro mette i brividi”.
“Spero che l’Inter riesca a rivincere lo Scudetto, io sono e mi sento interista. Ho ricordi indimenticabili, come la vittoria per 3 a 0 contro l’Arsenal. Sento ancora spesso Toldo e Materazzi. Possibile andrò a Milano a vedere in campo De Vrij e Denzel”.
Gli indizi sulla nuova divisa nerazzurra
Tutti gli impegni dei nerazzurri
Tutte le notizie in diretta dalle 19.30
Le ultime sulle scelte dei due allenatori
Il commissario tecnico elogia il gioco di Inzaghi
Il retroscena sulla mossa del commissario tecnico