Intervistato in qualità di ospite ad #AskSkySport su Sky Sport 24, l’ex attaccante dell’Inter Nicola Ventola ha risposto alle domande e curiosità dei tifosi che hanno scritto alla redazione. Ecco le sue parole: “Sono arrivato all’Inter con Baggio e Ronaldo che facevano sognare il mondo. Sono fortunato ad aver avuto l’onore di giocare con loro. Covid-19? Ora bisogna ripartire gradualmente, il calcio ci deve provare. Tecnologie e infrastrutture possono aiutare a dare sicurezza”
Carriera – “Se potevo fare di più? Le mie caratteristiche erano quelle di un giocatore potente e forte, avendo molti infortuni e avendo fatto nove operazioni la mia carriera pian piano è scesa di livello. Ma non ho nessun rimpianto, ho sempre visto la positività delle cose, a 24 anni ho fatto un’anno di inattività ma purtroppo è andata così”.
Punizione con lo Spartak Mosca in Champions – “Quel gol nacque per gioco in allenamento il giorno prima della gara. Ronaldo mi passava spesso la palla di tacco.Quella sera, Ronaldo si avvicinò e mi propose lo schema. Io gli dissi di evitare di fare brutte figure, poi parte quel missile. In quel momento non capisco più nulla, corro verso la Curva Nord. Emozioni incredibili, come quelle vissute il giorno della doppietta col Cagliari al debutto in nerazzurro”.
In chi si rivede – “Mi rivedo in Belotti, perché è uno che si sacrifica, lotta, attacca la profondità. E poi fa anche più gol di me (ride, ndr). A me invece piaceva sempre Alen Boksic, era tecnico e veloce, un idolo”.
Materazzi – “Il papà di Materazzi mi fece esordire a 16 anni con il Bari. Recuperai solo calci e non toccai mai la palla (ride, ndr)”
Vieri – “L’amicizia con lui è spontanea, la parola che racchiude tutto è calcio. Ci legano le emozioni e tutto quello che abbiamo vissuto. Ci viene dal cuore raccontare aneddoti e cose divertenti su Instagram, anche con Lele Adani”.
Cuper ed il 5-5-5 – “Ho portato la mia baresità dapperutto, L’Allenatore nel Pallone’ era un cult perché nel ridere c’erano anche delle emozioni nel vedere i gol di Aristoteles. Cuper ce lo faceva vedere”.
Cassano – “Talento vero, un fenomeno. Il pugliese più forte di tutti. Molti dicono che poteva fare di più ma ha giocato ovunque, è un orgoglio per i baresi”.
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