PREPARATI AL MATCH – Tutto su Hellas Verona-Inter
La 30^ giornata prevede tre anticipi al sabato: dopo Genoa-Cagliari e Parma-Juventus alle 18.00, sarà la volta del match serale, che vedrà di fronte Hellas Verona e Inter. La compagine guidata da Mancini viene da un mese e mezzo particolarmente negativo ed emblematico di quella che è stata la stagione in toto: citando Jap Gambardella ne ‘La grande bellezza‘ potremmo dire “sparuti incostanti sprazzi di bellezza, e poi lo squallore disgraziato e l’uomo miserabile“. A testimoniare l’incostanza dell’undici capitanato da Ranocchia ci sono infatti le sconfitte con Fiorentina e Sampdoria e i deludenti pareggi con Napoli, Cesena e Parma seguiti alle tre maledette vittorie consecutive in campionato contro Palermo, Atalanta e Cagliari. Tutto ciò ha minato le poche certezze che la squadra andava maturando domenica dopo domenica e, soprattutto, ha reso prive di qualsiasi aspettativa le ultime nove partite: altrettanti sono infatti i punti da recuperare all’attuale sesta in classifica, il Napoli, per disputare i preliminari di Europa League; troppi per chi in tre anni ha vinto tre volte di seguito una sola volta. Il Verona, invece, nonostante una stagione fisiologicamente non brillante come quella dello scorso anno e nonostante la quindicesima piazza in campionato può vantare comunque undici punti di vantaggio sulla zona retrocessione e si avvia alla sua seconda salvezza consecutiva: una bella conferma per Mandorlini e i suoi uomini.
LA STORIA ? Sono 34 i Verona-Inter disputati nella storia del calcio italiano: il primo risale al 1914 e terminò con un netto 1-2 per i nerazzurri; l’ultimo, ben 100 anni dopo il primo, il 15 marzo dello scorso anno, con uno 0-2 sempre per gli ospiti. I successi per il Biscione sono 17, pari ad un 50% sul totale: i più larghi sono due 0-3 datati 1989 (tripletta di Klinsmann) e 2002 (gol di C.Zanetti e doppietta di Vieri); completano il bilancio 9 pareggi e 8 successi scaligeri. Due di essi sono arrivati nelle uniche due partite di Coppa Italia disputate al ‘Bentegodi‘: nel 1976 un autogol e una rete di Galbiati firmarono il 2-0; nel 1985, anno dello scudetto veronese, la sfida, valevole per l’andata dei quarti di finale, terminò 3-0.
IL PRESENTE – Cinque sono i punti che separano le due compagini in classifica: l’undici guidato da Mandorlini, però, è in serie positiva da ben sei partite e non ha intenzione di mollare contro i nerazzurri. I gialloblu avrebbero potuto festeggiare la nona vittoria in campionato domenica scorsa contro il Cesena, ma in venti minuti il vantaggio di tre reti è stato gettato all’aria per via delle prodezze di Brienza e compagni. Questo testimonia che, al di là di dormite generali ed episodi sfortunati, il Verona è in gran forma e poco contano le quasi 38 primavere di Luca Toni, bomber senza età capace di superare le 35 realizzazioni in due stagioni: il centravanti emiliano non perdona mai ed è sicuramente l’arma in più per i padroni di casa. Di contro, l’Inter ritroverà questa sera il suo bomber, quel Mauro Icardi che è ancora in discussione per il mercato e per il futuro, ma che ha dimostrato di essere l’unica vera e imprescindibile risorsa per la società. Toccherà a lui, venuto al mondo quando Toni distribuiva già prodezze nelle giovanili del Modena, provare a risollevare una squadra che senza i suoi gol lotterebbe per non retrocedere.
LE FORMAZIONI ? Mancini ritrova anche Vidic, ma le uniche certezze per quanto riguarda la linea difensiva sono relative a D’Ambrosio e Ranocchia: accanto al capitano potrebbe giocare uno tra il serbo e Juan Jesus, ma visto il forfait dell’ultimo minuto di Santon e le non perfette condizioni fisiche di Nagatomo è probabile che giochino entrambi, col brasiliano dirottato a sinistra a dare ulteriore protezione ad Handanovic. A centrocampo, sicuri del posto Medel e Brozovic, resta da scegliere la mezzala destra: il tecnico di Jesi sembra orientato a concedere un turno di riposo a Guarin per dar spazio a Hernanes. In avanti ancora panchina per Kovacic: dentro Shaqiri, Palacio e Icardi. Mandorlini risponde con il fidato 4-3-3 che vede Benussi in porta, Sala, Moras, Marquez e Pisano a comporre il quartetto arretrato, un centrocampo molto dinamico con Obbadi, Hallfredsson e Tachtsidis e il trio offensivo con Toni punta di diamante, coadiuvato da Jankovic e Juanito Gomez.
di Gianluigi Valente