Verona-Inter finisce 2-2. I nerazzurri passano in vantaggio con Arnautovic, poi gli scaligeri ribaltano il risultato prima con Noslin e poi con Suslov, ma ancora l’austriaco pareggia sul finire del primo tempo. Nella ripresa la squadra di Inzaghi sfiora più volte il gol, ma Perilli glielo nega. L’Inter chiude a 94 punti.
Di seguito le pagelle di Passione Inter.
AUDERO 5,5 – Incolpevole sul pareggio di Noslin, poteva fare meglio in allungo su Suslov. Dal 67′ DI GENNARO 6,5 – Prima presenza in Serie A e prima (bella) parata circa 5 minuti dopo, su Serdar. Si ripete successivamente su Tavsan.
BISSECK 5,5 – Perde una brutta palla che dà il via all’azione del gol veronese. Meglio in fase di impostazione, dove mostra la consueta esuberanza e personalità.
ACERBI 5,5 – Svagato sulla rete del Verona, perde la posizione e Noslin gli va via alle spalle. Il fatto che la difesa dell’Inter sia disattenta è una sua responsabilità “indiretta”, essendone il leader carismatico.
CARLOS AUGUSTO 6 – Serve bene Thuram subito dopo l’1-1, scambiandosi posizione con Dimarco. Un’altra conferma del fatto che sì, per la prossima stagione può fare il difensore a tempo pieno.
DUMFRIES 6 – Pericoloso sulla ribattuta di Perilli su Frattesi, il tiro gli viene rimpallato. Nel secondo tempo è meno timido e si propone di più in proiezione offensiva, ma viene sostituito presto. Dal 56′ CUADRADO 6 – La volontà di fare la differenza ci sarebbe, ma lo scatto non è più quello di una volta e si vede quando prova il dribbling. Prova a mettersi in proprio tentando la conclusione su assist di Calhanoglu: ribattuta.
FRATTESI 7,5 – Suona la carica nei primi minuti compassati dell’Inter con un paio di sgroppate e intercetti. Va vicinissimo al gol con uno dei suoi soliti inserimenti, stavolta di testa, al termine di una splendida azione di squadra. Geniale con l’assist di petto per il pareggio di Arnautovic. Sfiora la rete anche nel secondo tempo, ma i riflessi prodigiosi di Perilli gliela negano. A un passo dalla prodezza anche nel finale, salvataggio. E ancora il portiere avversario si mette sulla sua strada a pochi minuti dal termine. C’è evidentemente una maledizione, ma la sua prova è straordinaria.
CALHANOGLU 6 – Nel primo tempo è fuori dal gioco, si fa “notare” con un bolide su punizione alla mezzora: altissimo. Suslov lo prende a uomo, lui sembra lontano dai giorni migliori, ovvero tutta la stagione fino a Inter-Torino. Poi, tutto a un tratto, nella seconda metà di ripresa si risveglia: sventagliate geniali per Bisseck e Cuadrado, poi un bolide respinto da Perilli.
BARELLA 6 – Si vede insolitamente poco in avvio, poi è protagonista di una grave palla persa, dettata da eccessiva leziosità: Serdar gli ruba palla, Suslov segna. Pungolato nell’orgoglio, serve un cioccolatino spettacolare a Frattesi sul gol del 2-2. Dal 67′ ASLLANI 6 – Solo un guizzo nel finale, quando serve una bella palla a Sanchez, ma con un tempo in ritardo da far scattare il fuorigioco.
DIMARCO 6,5 – Fischiatissimo dal suo ex pubblico, carbura verso il quarto d’ora di gioco cominciando a offrire palloni invitanti ai compagni. La sua specialità, la sua stagione. Dal 56′ BUCHANAN 6,5 – Primo pallone toccato, subito pericoloso con un cross teso in area.
THURAM 6,5 – Utile nell’abbassarsi in fase di impostazione, offre movimenti e tocchi di qualità per liberare rispettivamente spazi e compagni. Possibile rigore procurato, ma non per l’arbitro. La coppia con Arnautovic – che in altre occasioni aveva lasciato a desiderare – questa volta funziona.
ARNAUTOVIC 7,5 – Doppietta di spessore, all’interno di un’ottima prova complessiva. Prima segna di prepotenza, “mangiandosi” Coppola fisicamente e concludendo in rete; poi sfrutta l’assist di petto di Frattesi, da bomber puro. Ha voglia di rimanere all’Inter, si vede. Dal 56′ SANCHEZ 6,5 – All’ultima da interista, fa “il Sanchez”: gestione della palla e qualità. Sfiora il gol, Perilli fa un miracolo. La rete nel recupero gli viene annullata per fuorigioco: l’avrebbe meritata.
ALL. INZAGHI 6 – La sua Inter è in modalità vacanze ormai dal post Inter-Torino. E la cosa è anche fisiologica, dopo un campionato condotto a ritmi folli e i 94 punti parlano chiaro. Sarebbero potuti essere di più, senza questo calo finale. Adesso si goda il riposo: il quarto anno sulla panchina nerazzurra non è da tutti ed è un traguardo che di per sé vale i complimenti.
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