7 Maggio 2019

VIDEO – Godin in lacrime: “Saranno le mie ultime due partite con l’Atletico, difficile andarsene di casa”

Il difensore uruguaiano è pronto a vestire i colori nerazzurri a partire dalla prossima stagione

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Manca solo l’ufficialità ma Diego Godin può considerarsi a tutti gli effetti un nuovo giocatore dell’Inter: Beppe Marotta già da gennaio si è assicurato le prestazioni del difensore uruguaiano che ha deciso di non rinnovare il proprio contratto con l’Atletico Madrid e di sposare la causa nerazzurra. Un colpo importantissimo che sembra delineare quella che sarà la linea guida del prossimo mercato dell’Inter: a Milano si cercheranno di portare professionisti seri, abituati a vincere, leader in campo ma non solo, in grado di aumentare la compattezza dello spogliatoio. I tifosi dei Colchoneros hanno cercato fino all’ultimo di convincere il proprio capitano a rimanere a Madrid, come testimoniato anche dai numerosi commenti che appaiono sotto la diretta della conferenza stampa, ma nulla è servito: Godin-Inter, è partito il conto alla rovescia.

Ecco le parole del suo discorso: “Buongiorno, sono nervoso più del pre-partita. Vi ringrazio per essere qui, a tutt quanti, alla stampa, ai miei compagni, a quelli che ci sono oggi e che anche non ci sono. Ma mi riferisco a tutti, allo staff, al presidente, la mia famiglia, i miei amici. E’ complicato, è complicato. Come immaginate, se siamo qui è perché ovviamente sono i miei ultimi giorni, le mie ultime due partite con l’Atletico Madrid, scusatemi è difficile. Volevo comunicarvelo io in prima persona per l’affetto che ho per questo club, la maglia, i tifosi. Per il rispetto che ho nei confronti dei tifosi e perché questo è più di un club, una famiglia, un modo di vivere. E’ stata la mia casa ed è difficile andarsene di casa, dopo tutti questi momenti vissuti. Non mi sarei mai aspettato di vivere questo momento, però sono stati anni magnifici, abbiamo vinto tanto, sono stati anni stupendi in cui sono cresciuto come giocatore e persona imparando valori che ho cercato di trasmettere dentro e fuori dal campo. Umiltà, sacrificio, lavoro, ma soprattutto il rispetto sempre, nei confronti di tutti quelli che sono in questo mondo meraviglioso che è il calcio e rispetto sempre. Abbiamo condiviso tanti momenti belli, altri meno belli. Credo di aver fatto bene nello spogliatoio, in campo e fuori che per me è la cosa importante. Grazie, semplicemente grazie a tutti. belle immagini, tante emozioni, con i miei amici, i fratelli, lo staff tecnico, Cholo, tutti. La verità è che c’è tanta emozione, volevo dare un messaggio di allegria per tutto quello che abbiamo vissuto ma è difficile. Aiutatemi per favore”.

Dopo il discorso d’addio e il saluto del presidente Cerezo, Godin si è concesso alle domande dei giornalisti presenti.

Perché l’anno scorso hai convinto a far restare Griezmann e ora vai? “No, non è così. Sono qui per parlare del mio momento, salutare tutti, ringraziare tifosi e compagni. Non è così, anche se abbiamo parlato”.

Perché Godin se ne va?Come dicevo prima. Sono capitano della squadra, sono qui da molto, ho avuto tante riunioni col club ed è chiaro che non abbiamo raggiunto un accordo. Si chiude il più bel periodo della mia vita anche professionale e niente più. Sono semplicemente orgoglioso di aver fatto parte di questa storia e sono grato a tutti”.

Hai ricevuto molte offerte negli anni ma sei sempre rimasto. Molti si chiedono perché ora te vai. Si parla di un’offerta di rinnovo dall’Atletico: “Provo solo dolore ad andarmene, ma ho la testa alta per quello che ho dato. Me ne vado con orgoglio e tranquillità al massimo. Avevo offerte in altri momenti ma sono rimasto perché lo sentivo e non mi pento di nulla di quello che ho fatto. Come dicevo, me ne vado ma sarò un tifoso in più e niente di più. Il club va rispettato, quindi la squadra e le sue norme. Il club deve crescere, diventare sempre più competitivo e vincendo titoli. Da parte mia c’è solo rispetto e gratitudine per il club”.

Offerta dello United lo scorso anno rifiutata, cos’è cambiato quest’anno?L’anno scorso ho deciso di rimanere, fu una mia decisione. Ma non mi pento come ho detto. Non è cambiato nulla, l’ho detto. Per me dal primo momento ho messo davanti club e compagni, non siamo arrivati ad un accordo e quindi sono arrivati alla fine di una tappa spettacolare. Fa parte della vita dover prendere decisioni. I cambi sono sempre duri, ma sono quelli che ti fanno crescere, maturare e veder la vita da altre prospettive. Non mi pento di niente, ovviamente no. Come chiedere a un tifoso se gli piacerebbe giocare tutta la vita qui: chiaro che sì, ma non è possibile. Ricorderò tutto di questa avventura e sarò sempre un tifoso in più”.

A chi ho detto che me ne sarei andato per primo? “Ovviamente alla mia famiglia, sono stati i miei consiglieri, da sempre. Per me sono tutto, sono quelli che mi hanno fatto diventare quello che sono e quindi chiaro che ogni decisione da prendere la prendo con loro e con gli amici che mi sono vicini ogni giorno. L’Atletico Madrid è troppo grande, ha molta gente che nelle strade, all’allenamento o allo stadio si fa sentire e mi ha dimostrato il suo affetto. Quando ero bambino sognavo di giocare a calcio, segnare con la nazionale, arrivare in Europa. Ma vi posso assicurare che non c’è niente di più bello che entrare in uno stadio e sentir gridare il tuo nome. Credo non ci sia cosa più bella di questa e questo è quello che ho sentito da questo club fin dal primo giorno”.

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