L’interrogativo (l’Inter è obbligata o non è obbligata a vincere lo Scudetto?) non ce lo toglieremo nemmeno dopo la fine di questo campionato, sospesi tra le direttive che Suning avrebbe impartito a Conte (niente obbligo di vittoria della Serie A) e le evidenze del campo (l’Inter è l’unica tra le prime sette squadre a non avere le coppe europee): perché, in effetti, l’obbligo o meno di vittoria sarà comunque la banderuola che chiunque potrà sventolare di fronte alle sorti dell’Inter a fine campionato, quali che siano. Se vincerà, avrà vinto pur non essendo obbligata; se non vincerà, per molti avrà mancato un obiettivo obbligatorio.
Nel frattempo, dalle colonne de La Gazzetta dello Sport, Alessandro Vocalelli, editorialista del quotidiano rosa, prova a spiegare perché l’Inter abbia quantomeno serie possibilità di poter centrare il trionfo finale in campionato: “L’Inter, esattamente come il Milan, ha almeno cinque motivi per poter puntare seriamente allo Scudetto – scrive Vocalelli –: la ricchezza di una rosa straordinaria, la personalità e l’affidabilità di Conte nelle competizioni nazionali, la rabbia di un gruppo costretto a puntare tutto sul campionato, la potenza di Lukaku e la bravura della società, capace di assorbire il trauma dell’eliminazione in Champions”. La nota negativa, se vogliamo, è un mercato che – come previsto da Nanchino – non darà nessuna forza fresca in mano a Conte.
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