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Young: “L’età è solo un numero. Abbiamo una mentalità vincente e lottiamo l’uno per l’altro”

Prima della semifinale di Europa League contro lo Shakhtar Donetsk, Ashley Young è stato protagonista di un’intervista al sito della UEFA. L’ex laterale mancino del Manchester United ha parlato degli avversari, del suo passato, dell’Inter e di Conte.

In primis, sugli ucraini: “In genere preferisco affrontare squadre che non si chiudono e giocano a viso aperto: chi gioca meglio quel giorno vince. Penso che sarà una partita bellissima. Abbiamo guardato alcuni video dello Shakhtar, per esempio contro il Basilea, ed è una squadra forte. Se non fosse così non sarebbe in semifinale. Non vediamo l’ora di giocare conto di loro e di metterci alla prova, e alla fine dei 90 minuti vedremo. Ovviamente vogliamo arrivare in finale, ma non pensiamo a nessun avversario in particolare. Ora ci concentriamo solo sullo Shakhtar e sulla prossima partita“.

Poi, sul suo passaggio in nerazzurro: “È stato un cambio totale, ma ho deciso di provare questa esperienza anche per giocare con più regolarità. Ho parlato con Solskjær e mi ha detto che non avrei giocato quanto volevo, ma a fine carriera ci tieni. Sono in forma come tutti gli altri e sento di avere ancora molto da dare. Per me l’età è solo un numero. Ole mi ha spiegato che avrebbe puntato sui giovani. Quando l’Inter mi ha dato questa occasione non ci ho pensato due volte, volevo solo salire sull’aereo e firmare. È una squadra famosa in tutto il mondo“.

Poi, prosegue: “Volevo far parte di quello che mi aveva detto il mister e ovviamente ho parlato con i dirigenti: era un’occasione da non perdere. Non è stato così difficile: sono uno di quelli che si adattano a un nuovo stile, a un nuovo modo di vivere. Ora gioco con il sorriso e mi diverto. Forse mi manca solo la cucina di mia mamma, che a Manchester mi mandava sempre da mangiare, ma lo stile di vita a Milano è incredibile: la gente e il cibo sono eccezionali, quindi non mi lamento!“.

Quindi, su Conte: “Si può dire che è un vincente. Vuole vincere e pretende la stessa mentalità da tutti. Ovviamente il campionato è un po’ più tattico, ma bisogna adattarsi velocemente e credo di esserci riuscito. Essendo un terzino devo correre molto, in attacco e in difesa, ma per come giochiamo attacco di più, quindi possono segnare di più e fare più assist. Allo United ero più un difensore, mentre qui ho licenza di attaccare“.

Infine, il clima nello spogliatoio ed in allenamento: “Nelle ultime settimane partecipa anche il mister. È bello metterlo in mezzo e farlo correre, così grida anche meno, ma è anche vero che riesce subito a uscire. È una di quelle cose di cui parlavo prima: lo spirito di squadra che c’è qui è incredibile. Ognuno lotta per l’altro e vuole vincere. A volte si discute, si litiga, ma quando riusciamo a portare tutto questo in campo, tutti lottano per l’altro. È per questo che sono contento di essere qui: ognuno di noi ha una mentalità vincente. Sorridono tutti e siamo contenti. Ovviamente si lavora molto, ma è un lavoro che poi dà i suoi frutti. Se riusciamo ad arrivare in finale ne sarà valsa la pena“.

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Cesare Milanti

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