1 Aprile 2019

Zaccheroni: “Icardi? Avrei fatto come Spalletti. La società ha sbagliato, ha negoziato senza coinvolgere l’allenatore”

Le parole sul caso Icardi e non solo dell'allenatore

Ha da poco concluso la sua esperienza da commissario tecnico sulla panchina della Nazionale degli Emirati Arabi, dopo aver partecipato alla Coppa d’Asia 2019 uscendo nelle semifinali contro il Qatar. Alberto Zaccheroni, che in Serie A ha allenato diversi club tra cui Inter, Milan e Juventus, è stato questa mattina ospite della trasmissione Radio anch’io sport condotta da Filippo Corsini. L’allenatore, tra le altre cose, ha commentato il caso che da ormai quasi due mesi tiene in banco in casa nerazzurra: vale a dire il caso Mauro Icardi, pompato ieri dalle dichiarazioni di Luciano Spalletti nel post-partita. Ecco le sue parole.

ICARDI – “Non ho un’idea completa, non ho capito dov’è nato il problema. Per arrivare al punti di togliere la fascia dev’essere qualcosa di irreparabile. Si è arrivati ad una gestione che ha portato ad una difficile situazione. Non vedo come se ne possa venir fuori accontentando tutti. Per risanare, è stata fatta questa scelta da parte della società di negoziare con l’avvocato Nicoletti il rientro del giocatore, ma è venuta fuori una componente importante della trattativa: non se n’è parlato con l’allenatore, che deve invece avere l’ultima parola nello spogliatoio”.

SPALLETTI – “Sarei stato maggiormente coinvolto nelle trattativa per farlo rientrare. Credo che l’allenatore ha fatto quello che avrei fatto io. Il giocatore si deve spiegare con la squadra. Visto che è mancato per diverso tempo e sembra non per infortunio, una spiegazione alla squadra deve darla. Mi sembra che questo non sia stato concordato tra l’Inter ed il rappresentante del giocatore. Adesso diventa difficile rimetterlo dentro, lui non vuole dare spiegazioni ma l’allenatore le pretende. Non è semplice gestire i calciatori di qualità, se non gioca diventa più complicato. Come Totti? Ma Icardi non mi sembra che abbia la stessa personalità”.

SOCIETA’ – “Quando ero all’Inter c’erano altre persone al timone. Credo che quando la società deve prendere una decisione su una questione che riguarda lo spogliatoio, deve essere coinvolto l’allenatore. Quando succede alla Juventus una cosa del genere non trapela. Secondo me l’allenatore non è stato coinvolto. Icardi andava reinserito e per farlo bisognava coinvolgere Spalletti. Lì hanno fatto un grosso errore. La società ha fatto la trattativa in un modo, senza pensare alla problematica dell’allenatore di reinserire il calciatore nello spogliatoio. Nel gruppo nerazzurro c’è qualcosa che non va, lo dimostrano i risultati ed è una costante negli anni. Manca lo zoccolo duro italiano nello spogliatoio, per me è fondamentale”.

WANDA – “Manca un tassello, da dove è nata questa problematica. Qualcuno mi ha detto che sembra che la moglie abbia detto che alcuni giocatori hanno difficoltà a far gol e la qualità non è delle migliori. Se ha detto così è un bel problema. A un problema se n’è aggiunto un altro. Andava affrontata con tutte le componenti, ci si sedeva attorno ad un tavolo insieme all’allenatore. Ma invece Spalletti non è stato invitato e adesso la problematica è passata a lui. Adesso non è facile, servono le scuse del calciatore dentro lo spogliatoio”.

SAN SIRO – “Da una parte tenere in piedi una struttura che ha fatto la storia, dall’altra seguire l’evoluzione del calcio. Tutte le società per tenere alti i ricavi stanno facendo impianti di proprietà. La soluzione perfetta non esista, solo a pensare che venga demolito San Siro mi sento male. Io ragiono sempre più con il cuore ed opto per mettere a posto lo stadio”.

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