Zaccheroni: “Milan cresciuto tanto, Inter poco serena. Piatek e Lautaro uomini derby”
L'ex allenatore di entrambe le squadre fa il suo pronostico in vista del match del 17 marzoCon la vittoria contro il Sassuolo, il Milan ha operato un sorpasso che fino a poche settimane fa sembrava irrealistico ai danni dell’Inter. I nerazzurri pagano la poca lucidità del momento anche a causa della vicenda Icardi, che andrà risolta nel bene o nel male nel più breve tempo possibile. In attesa di assistere però alla gara più importante, col il derby in programma il prossimo 17 marzo, l’ex allenatore di nerazzurri e rossoneri Alberto Zaccheroni ha detto la sua sulle pagine di questa mattina de La Gazzetta dello Sport. Ecco l’intervista completa.
Sorpasso Milan. Giusto così?
“Beh, il Milan è cresciuto tanto, c’è poco da dire. Sia nel gioco che nello spirito. Gattuso ha grandi meriti. Ha compattato la squadra gli ha dato un’identità. E i giocatori lo seguono, si vede che lo stimano perché lui è uno schietto e diretto. Avevo visto un paio di partite del suo Pisa. Da allora è cresciuto tantissimo, si può dire che l’abbia fatto insieme al Milan. Ora sono fortemente in sintonia. E ora il Milan ha anche alzato il tasso di qualità. Paquetà è uno che sa giocare, ma non solo: dà un notevole apporto anche sul piano fisico. Bakayoko, a parte l’ultima partita col Sassuolo, adesso è importante per la squadra. Ma devo dire che prima di Cagliari l’Inter non mi dispiaceva. Aveva trovato solidità e capacità di reazione. Ha un’ottima struttura, di rado ho visto una squadra così forte fisicamente. Se ti schiaccia prima o poi il gol te lo fa. Il Cagliari è stato bravissimo ad aggredirla e non farsi mai mettere sotto”.
Il Milan ha anche un Piatek in più e l’Inter un Icardi in meno. Questo il motivo principale del sorpasso?
“Con il polacco il Milan ha trovato il terminale adatto. Nelle caratteristiche è completamente diverso, ma nel modo di fare gol assomiglia a Shevchenko. Higuain non è mai stato brillante, sembrava proprio che giochicchiasse aspettando la chiamata dall’estero. Al Milan è cambiata la vita con quel fantastico gol di Piatek all’Atalanta, che stava dominando. A proposito, sono innamorato del gioco di Gasperini, mi diverte un mondo. Ah, Icardi, sì. Mi manca qualche tassello per giudicare, devi esserci dentro. Lui non è uno qualunque, era il capitano. E se gente di mestiere come Marotta, Zanetti e compagnia gli ha tolto la fascia deve averla combinata seria. Una situazione del genere può compattare la squadra, come sembrava. Ma è inevitabile che se ne parli nello spogliatoio, e le dinamiche dello spogliatoio contano, eccome. Sicuramente è anche una distrazione, toglie serenità”.
Meglio recuperarlo o no?
“Se è un problema società-giocatore, certo. Alla squadra non interessa. E lui in zona gol risolve parecchi problemi. Per la volata finale sarebbe fondamentale un finalizzatore come lui. Se invece come sembra il problema è giocatore-giocatori, la situazione è più delicata. Difficile dirlo. Ma la squadra deve reagire ancora di più”.
In questo quadro, chi vince il derby?
“Non lo so. I derby prendono pieghe inspiegabili. Il Milan è più in fiducia, ma l’Inter sarà rabbiosa. E comunque, sono in salute. Vedo Piatek e Lautaro nuovi uomini derby”.
E chi arriva davanti alla fine?
“Sarà un inseguimento fino all’ultima giornata. Il Milan è più snello, va via per costruzione, l’Inter è più forza fisica, ma sono più o meno sullo stesso livello. Hanno entrambi rose importanti. La spunterà chi trova più continuità. In questo momento il Milan sta meglio. L’Inter deve assolutamente vincere a Francoforte perché è inutile, sono i risultati a dare convinzione e continuità. L’Inter con l’Eintracht è favorita. Il Milan deve stare attento a non abbassare il baricentro confidando troppo in Piatek. E ritrovare il miglior Suso. L’Inter sfruttare le caratteristiche di Lautaro e cercare di essere meno prevedibile”.
Intanto le romane sono lì, pronte a rubare alle milanesi un posto a tavola…
“Non ce la faranno. Inter e Milan andranno insieme in Champions. La Roma non è ancora a posto, e siamo a stagione inoltrata. Difficile che trovi continuità. La Lazio regala qualche colpo d’ala, come nel derby, ma in generale non è brillante e convinta delle proprie forze”.
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