Da Zamorano a Sanchez, qualità ed esuberanza garantite: tutti i cileni transitati dall’Inter

Introduzione Poteva costare cifre fuori portata, e invece è stato confermato a zero. Alexis Sanchez - dopo il colpo Hakimi delle scorse settimane - è il vero capolavoro di Giuseppe Marotta per l'attacco, col dirigente nerazzurro che è stato in grado di raggiungere un insperato accordo con il Manchester United per la risoluzione contrattuale del cileno che, dopo essere partito senza convincere molto, si è rivelato fondamentale per quest'ultima parte di stagione dell'Inter. Sanchez si è guadagnato la fiducia, tra gli altri, di Antonio Conte, il quale, dopo lo sfogo post-Atalanta, successivamente alla vittoria contro il Getafe ha invece trovato il modo di elogiare la società per l'affare Sanchez. E di cileni, i nerazzurri, ne hanno avuti pochi nella storia: di certo, però, non indifferenti. Sono cinque - escluso Pinilla, acquistato ma girato subito in prestito - i calciatori con quella nazionalità ad aver varcato la soglia di Appiano Gentile. 1+8 che goduria Il primo giocatore cileno della storia dell'Inter è senza ombra di dubbio il più amato dai tifosi: ogni buon sostenitore nerazzurro, non appena pensi al Cile, non potrà non passare in rassegna lui, Ivan Zamorano. Soprannominato Bam Bam, l'attaccante cileno è approdato alla corte dell’Inter di Massimo Moratti nel 1996, rimanendoci fino al 2001. Tre stagioni di passione, amore per la maglia e prestazioni d’alta scuola. Brilla in bacheca la Coppa UEFA del ‘98 e, anche se non si tratta di un trofeo, resta degno di nota l’ottimo feeling con Ronaldo, il Fenomeno. Proprio quest’ultimo, una volta arrivato in nerazzurro nel ‘98, si prese la maglia numero 9, precedentemente indossa da Zamorano. Il resto della storia la conoscono evidentemente tutti, con quell’iconico e mitico 1+8 sulle spalle. Le statistiche parlano di ben 150 partite e 41 gol all’ombra della Madonnina, prima di passare al Club America. Toccata e fuga Il secondo in lista non ha inciso come il suo predecessore, rimanendo all’Inter solo nella stagione 2005-’06. Quanto basta, però, per vincere Coppa Italia, Supercoppa e campionato. Si parla ovviamente di David Pizarro, centrocampista approdato in Italia con l’Udinese nel 2001. Le 40 presenze e i 2 gol messi a segno nella sua breve parentesi nerazzurra non sono certamente da record. Restano maggiormente incisivi in relazione agli interisti, i trascorsi nella capitale, sponda giallorossa, dove Pizarro vinse proprio ai danni della Beneamata una Coppa Italia e una Supercoppa. In ombra ma vincente Se pensiamo all’ultima annata vincente del primo Mancini interista e la successiva stagione d’apertura targata Mourinho, quasi certamente non è Jimenez il giocatore che salta subito in mente. Eppure, il terzo cileno della storia interista può vantare la vittoria di due Scudetti e una Supercoppa Italiana. Il palmares non è direttamente proporzionale alle apparizioni: 29 partite e 4 gol. Comprimario comunque pronto a dare il suo contributo quando necessario. In Italia, il trequartista indosserà anche le maglie di Lazio, Udinese, Ternana, Fiorentina e Parma. La prima delle quattro marcature interiste la segnò in Champions contro il Fenerbahçe, mentre le restanti 3 le siglò tutte in Serie A nella prima stagione. Con l'arrivo di Mourinho, infatti, calarono anche le apparizioni, con sole 6 partite in campionato e nessuna presenza in Europa. Rendimento che lo porterà al prestito in Inghilterra, al West Ham. Il pitbull Un soprannome che fotografa alla perfezione l’attitudine di Gary Medel. All’Inter in anni di transizione, dove ha vissuto i vari passaggi di consegne in panchina tra Mazzarri, Mancini, de Boer, Pioli e Vecchi, è l’unico della lista cilena ancora protagonista in Italia non in nerazzurro. Il centrocampista gioca, infatti, al Bologna per un altro ex interista, Sinisa Mihaijlovic. Dalle parti del Meazza ha collezionato 109 partite tra il 2014 e il 2017, segnando un solo gol nel 2015 contro la Roma. Prelevato dal Cardiff, il classe ‘87 si è fatto notare più per la sua grinta che per le doti tecniche. L’avvento di Spalletti nell’estate del 2017 coincide con la cessione al Besiktas, con l’obiettivo di alzare l’asticella e aumentare ulteriormente il livello del centrocampo. Infaticabile, resta un giocatore impegnatosi al 100% per difendere e sudare la maglia nerazzurra. El niño non ancora maravilla Arrivato in prestito dal Manchester United nell’ultima finestra estiva di trattative, Sanchez sembrava, causa infortunio, a rappresentare un vero e proprio colpo di mercato per gennaio. Dopo la ripartenza post-lockdown, l'ex Arsenal e Barcellona ha dimostrato di essere un gioiello da preservare per l'Inter, con i numeri che lo dimostrano: a campionato terminato ed ai quarti di finale di Europa League, per Sanchez sono 4 gol e 10 assist in 30 presenze complessive. Giocatore di livello differente, se fisicamente al massimo della condizione e con una continuità di presenze dal primo minuto, può costantemente fare la differenza: in squadre di alta classifica servono fuoriclasse ed il fantasista cileno non si discute in tal senso. In Italia aveva già dato prova del suo immenso talento con la maglia dell’Udinese: 121 presenze, 21 gol e 20 assist bastano per fotografare la sua esplosione in terra friulana. Ora, con l'operazione magistrale di Beppe Marotta, ce lo si potrà godere in nerazzurro fino al 2023. >>>Iscriviti al canale Youtube! Parla con noi ogni giorno in Diretta alle 19<<<

Da Zamorano a Sanchez, qualità ed esuberanza garantite: tutti i cileni transitati dall’Inter

Paolo Messina - Autore

In ombra ma vincente

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